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Il commento

“Tutto il mondo politico rimetta le pietre d’inciampo per le vittime della Shoah rubate”

Gadi Schoenheit, rappresentante per la Comunità ebraica di Milano: “Rimettere quelle pietre per dimostrare che c'è ancora un'unità di fondo in Italia”

A seguito del furto dei venti sampietrini commemorativi dell’Olocausto a Roma, Gadi Schoenheit, membro della comunità ebraica di Milano ammette di essere “dispiaciuto e incredulo di fronte a quello che è successo”.

“È talmente grave nella sua banalità questo gesto, che non riesco a capacitarmi di come ci possa essere gente ancora al mondo che va in giro di notte per rompere l’importanza e la sacralità di un piccolo, ma grande ricordo come questo dei sampietrini, che consente di non dimenticare un evento storico di enorme risonanza, l’Olocausto appunto. – afferma Schoenheit -. Dal punto di vista penale questo gesto vale ben poco, lo sappiamo, ma il furto è un gesto doloroso per la morale”.

Poi aggiunge: “Personalmente, mi piacerebbe che il mondo politico tutto, anche se è impossibile, per una volta si riunisse tutto insieme a Roma in una grande manifestazione per rimettere quelle pietre appena rubate una ad una e dimostrare con questo gesto al nostro Paese che c’è un’unità di fondo. È solo un mio desiderio, ma significherebbe molto per noi tutti” conclude Schoenheit.

Il furto dei sampietrini in memoria delle vittime della Shoah è avvenuto nella notte tra domenica 9 dicembre 2018 e lunedì 10 dicembre a Roma nel rione romano di via Madonna dei Monti, dove i sampietrini erano stati collocati 6 anni fa in memoria della famiglia ebrea Di Consiglio, una delle famiglie italiane più colpite durante la deportazione nazista. Il brutto accaduto è stato subito denunciato dall’Associazione Arte in Memoria, che aveva promosso l’istallazione delle 20 pietre nel 2012, per ricordare la deportazione delle vittime ebree nei campi di concentramento. L’istallazione, creata dall’artista tedesco Günter Demnig, era formata da venti pietre placcate d’oro, ciascuna con un’iscrizione per commemorare ciascun membro della famiglia Di Consiglio. I sampietrini erano posti in via Madonna dei Monti, all’esterno di quella che era stata l’abitazione della famiglia commemorata fino a prima della deportazione.

La presidente dell’Associazione Arte in Memoria, Adachiara Zevi, ha dichiarato: “Sono sopraffatta, è una cosa inenarrabile”. Via Twitter invece, il sindaco di Roma Virginia Raggi ha dichiarato: “il furto è inaccettabile, un gesto che condanno con forza e profonda indignazione, la memoria richiede rispetto”.

Il progetto dei sampietrini commemorativi era iniziato vent’anni fa: da allora, oltre 40.000 pietre coprono tratti di strade in tutto il mondo. I sampietrini prendono il nome di Stumble Stones, in tedesco Stolpersteine, letteralmente “pietre d’inciampo” perché sono sampietrini leggermente sollevati rispetto a quelli normali. Sono pietre d’inciampo per indurre le persone a guardare a terra e leggere i nomi e le date riportati sulle pietre dorate. L’atto di chinarsi a leggere i nomi – secondo l’inventore Demnig – diventa quindi un’espressione di rispetto per ciascuna delle vittime.

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