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Il rapporto

I piccoli negozi: “Qualità e bellezza l’unico modo per competere con Oriocenter”

In 20 anni di esistenza Oriocenter ha costretto anche il commercio tradizionale a cambiare faccia e a concentrarsi ancora di più sui punti di forza: professionalità, qualità del servizio e i contesti storici nei quali sono inseriti.

Nel 1998 l’arrivo sul territorio bergamasco di Oriocenter non era stato visto di buon occhio dai piccoli commercianti dei comuni limitrofi e perfino da quelli del centro cittadino che lo avevano percepito come una minaccia, un nemico da combattere.

Anni di lotte e battaglie, rivendicazioni sindacali, appelli alla politica e alle amministrazioni: oggi “l’ascia di guerra” pare invece sepolta.

“Credo che quei tempi siano passati – spiega il vicepresidente di Confesercenti Cesare Rossi – Di battaglie ne abbiamo fatte ma devo ammettere che il dialogo non è mai mancato. Sono stati il primo centro commerciale a sdoganare le aperture domenicali e per noi era stato un duro colpo. Credo che oggi sia una polarizzazione commerciale forte e che ha un suo senso: ciò che è troppo non è Oriocenter, ma il fatto che in pochi chilometri la Bergamasca racchiuda troppe strutture di vendita di queste dimensioni. Facciamo gli auguri per i loro 20 anni, consapevoli di non doverli considerare dei concorrenti: se la facciamo una mera questione dei prezzo non abbiamo chance, i piccoli negozi devono essere bravi ad attrarre clienti sfruttando le loro caratteristiche, ovvero la bellezza del contesto nel quale sono inseriti, la professionalità del commerciante e la qualità del servizio offerto. Piccolo non significa perdente: indipendentemente da Oriocenter, ci saremmo trovati comunque a dover mutare il nostro modo di lavorare. Non posso negare che, comunque, sono stati un competitor molto pesante da fronteggiare soprattutto nei primi anni. Oggi noi dobbiamo creare una nostra fetta di mercato, targettizzandoci sulla clientela dal lato umano”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Nicola Viscardi, presidente del Distretto Urbano del Commercio ed ex presidente dell’associazione delle Botteghe di Borgo Palazzo: “Come operatore commerciale mi sento innanzitutto di fare gli auguri a Oriocenter per questo traguardo. Per gli esercenti del centro cittadino è una polarità commerciale concorrente come lo sono altri, fisici o digitali. Una concorrenza alla quale noi possiamo contrapporre i nostri di punti di forza: nessun luogo artificiale potrà mai pareggiare la storia, la bellezza e l’arte del centro. E vedo tanta gente tornare a fare shopping in città, riscoprendo valori legati imprenditoriali e umani strettamente a questo territorio. Abbiamo evidentemente caratteristiche e stili diversi: nello stesso weekend in cui ricorre il loro anniversario, ad esempio, noi abbiamo deciso di regalare alla città l’illuminazione natalizia. Il tessuto urbano e quello commerciale cittadino hanno un legame molto forte: chi acquista in centro deve essere consapevole che sta contribuendo a fare Bergamo più bella”.

Dall’altro lato della barricata, il gigante Oriocenter guarda invece con ammirazione e anche un pizzico di invidia il mondo del commercio tradizionale: “Credo che il piccolo commerciante non avverta la nostra presenza come la privazione di qualcosa – sottolinea il direttore Ruggero Pizzagalli – Il professionista che si è specializzato nel tempo ed è in grado di coccolare il cliente lo saprà sempre fare. Oriocenter una volta non era in grado di farlo mentre oggi lavoriamo per arrivare proprio a quel risultato, il far sentire coccolato ogni cliente che ci sceglie. Noi abbiamo una cabina di regia unica per tutte le 280 insegne ed è un nostro punto di forza: con queste regole, Oriocenter è un trampolino di lancio e un bel banco di prova per chi vuole sbarcare nel commercio italiano. Abbiamo un rapporto vivo con ognuno dei nostri espositori, li consigliamo, dialoghiamo, li monitoriamo e aiutiamo costantemente”.

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