• Abbonati
Consiglio comunale

Bergamo, il Comune approva l’adesione al manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità

Il provvedimento è stato approvato dal Consiglio Comunale nel corso della seduta di lunedì 19 novembre

Adesione al Secondo Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’Unione Europea e settantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti umani: sono questi alcuni dei punti affrontanti nel corso della seduta del Consiglio Comunale di Bergamo di lunedì 19 novembre.

I consiglieri hanno approvato all’unanimità il provvedimento riguardante il manifesto europeo adottato a Budapest nel 2011 durante l’Assemblea Generale del Forum Europeo sulla Disabilità, un documento nato per tutelare donne con disabilità (1,7 milioni soltanto in Italia) spesso “vittime di una discriminazione multipla”, come spiega l’esponente del Partito Democratico Romina Russo: “Il manifesto ha il significato politico di sollecitare la riflessione di questi temi e di richiamare con forza l’attenzione sull’urgenza di contrastare la discriminazione multipla delle donne e delle ragazze con disabilità – sottolinea il consigliere comunale-. Ancora oggi l’approccio al tema dei bisogni delle persone disabili è asessuato e non tiene in alcun modo conto dei bisogni differenziati di donne e uomini disabili, per cui è come se la disabilità sovrastasse e coprisse tutte le altre caratteristiche”.

“Sono felice che sia stato possibile inserire un documento di tale caratura– confessa l’assessore ai servizi sociali Maria Carolina Marchesi-. Il prossimo 3 dicembre in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità racconteremo quanto in questi anni, attraverso i servizi comunali, per abbiamo fatto affrontare la situazione di queste ragazze e di queste donne”.

Al vaglio del consiglio sono stati inoltre presentati un ordine del giorno sul riconoscimento e l’inclusione della lingua dei segni all’interno del quale si richiede di “promuovere nuovi percorsi mediante l’abbattimento delle barriere alla comunicazione e alla comprensione” per favorire “l’accesso all’informazione e alla partecipazione” alle persone come disabilità uditiva o con deficit di comunicazione e linguaggio; l’adesione alla Carta dei diritti delle bambine e a quella per le celebrazioni del 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, come illustra la presidente del Consiglio Comunale Marzia Marchesi: “Chiediamo al sindaco e alla giunta che si intensifichino i programmi di educazione e formazione formale e informale alla pace, ai diritti umani e alla cittadinanza inclusiva secondo quanto contenuto nella Carta europea sull’educazione alla cittadinanza democratica e sull’educazione ai diritti umani del Consiglio d’Europa del 2010 e nelle Dichiarazioni delle Nazioni Unite rispettivamente sull’educazione e la formazione ai diritti umani del 2010 e sul Diritto alla pace del 2016; di tradurre gli obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 in una ‘Agenda politica locale dei diritti umani’ comprendente un elenco di azioni concrete formulate con l’obiettivo di riconoscere ‘tutti i diritti umani per tutti’, e di confermare l’adesione al Coordinamento provinciale bergamasco degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani”.

Critica sul provvedimento il consigliere della Lega Luisa Pecce: “Si tratta di un provvedimento pretestuoso, politico, demagogico, in cui si dice che sia stata presentata in tutti i consigli comunali, ma che immaginiamo sia stata presentata soltanto dalla sinistra – sottolinea l’esponente del Carroccio -. Sono preoccupata perché la dichiarazione non è mai stata firmata da diversi paesi islamici, i quali nel 1981 hanno stilato diverso documento con una dichiarazione consona a legge coranica. In questo momento piuttosto che pensare al crollo dei consensi della sinistra, credo che sia più opportuno parlare di dichiarazione civica, di rispetto, invece che scrivere una documento legato solo a ideologia”.

In conclusione nuovo rinvio per l’ordine del giorno riguardante la situazione delle rotte aeree: la maggioranza ha infatti respinto l’urgenza sul provvedimento posticipando così la trattazione alla seduta del 26 novembre, provvedimento nel quale si evidenzia la necessità della costruzione di un tavolo tecnico con i diversi enti coinvolti e della riduzione dei voli notturni sino alla loro cessazione come spiega il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Fabio Gregorelli : “Riteniamo che il fallimento della sperimentazione delle rotte, così come certificato dalla Commissione Aeroportuale del 9 novembre, abbia evidenziato che la sollecitazione dei quartieri della città sia arrivata a livelli insostenibili tali da non poter essere risolti da una ridefinizione continua delle rotte di decollo e atterraggio. Perciò riteniamo a questo punto che sia necessario affrontare il tema dei voli stessi, iniziando con quelli a maggior impatto di sostenibilità ambientale come quelli notturni”.

“Essendosi tenuta oggi pomeriggio la commissione aeroportuale, abbiamo deciso di posporre al prossimo lunedì la discussione sul tema aeroporto, poiché non sarebbe stato possibile trovarsi e condividere alcunché – dichiara il sindaco Giorgio Gori -. All’interno di questa riunione su proposta del Comune di Bergamo i sindaci partecipanti hanno condiviso una posizione sullo stop dei voli notturni, una posizione per la prima volta messa a verbale. Bisogna comunque ricordare che una proposta di questo genere non si può applicare né oggi, né domani, né la prossima settimana poiché presuppone una procedura complessa che vede coinvolti numerosi attori: per comprendere la difficoltà basta ricordare che quando il presidente di Sacbo Roberto Bruni fece propria la posizione dei sindaci, vi fu una reazione forte da parte dei sindacati che paventarono il rischio di una perdita di molti posti di lavoro”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI