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Maria grazia panigada

“Bello partire con la prosa insieme a Ottavia Piccolo e pensando al sold-out del Sociale!”

La stagione dei teatri di Bergamo al via giovedì sera con 450 abbonati in più: ne parla il direttore artistico.

La stagione di prosa 2018/2019 è pronta per cominciare. Anche quest’anno, sarà il Teatro Creberg a ospitare la Prima della rassegna di Bergamo. Si preannuncia un anno pieno di proposte diversificate, ma tutte accomunate dallo stesso elemento: la qualità della messa in scena, sempre indiscussa. Sono stati sicuramente questi gli elementi determinanti di una programmazione già vincente in partenza: da Ottavia Piccolo, ad Alessio Boni, da Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini a Silvio Orlando. La prosa al Creberg partirà con 450 abbonati in più: è il pubblico, primo grande e attento critico, ad aver premiato un grande lavoro.

Ne parliamo con Maria Grazia Panigada, direttore artistico della stagione della Prosa e degli Altri Percorsi.

La stagione di prosa parte giovedì, con numeri importanti: quelli degli abbonamenti.

È una grande emozione. Una crescita del 14% rispetto a numeri già alti degli abbonamenti passati. E sono aumentati anche quelli al Teatro Sociale. Ora abbiamo il problema del sold-out al Sociale, che andremo a risolvere, dove possibile, aggiungendo altre repliche. È stato riconosciuto il lavoro fatto da tutti, dallo staff della Fondazione Donizetti, dal direttore Massimo Boffelli, dall’ufficio stampa. Una squadra che ha lavorato e continua a lavorare in piena armonia.

L’arte e il teatro hanno vinto, nonostante l’assenza del teatro storico cittadino, possiamo dirlo?

Si, è un segno di speranza. C’è tanto teatro nella nostra città, numerose realtà di rassegne. Per questo motivo l’essere Teatro Donizetti vuol dire avere una grande responsabilità. La scelta è stata di mantenere l’alta qualità degli spettacoli non rinunciando alla diversificazione dei linguaggi, a partire dalle drammaturgie e dalle messe in scena. Il pubblico deve vedersi riconosciuto in uno spettacolo, piuttosto che in un altro. Tutto parte dalla curiosità. Le persone devono venire a teatro con la voglia di lasciarsi andare e farsi stupire da questo “mondo altro”, che in realtà parla di noi, della nostra società.

È il secondo anno di trasloco forzato dal Donizetti in fase di restauro. Come è andato il primo?

È andato bene, direi. Sicuramente è servito a noi come palestra di sperimentazione. Per gli abbonati abbiamo creato collaborazioni con ATB per facilitare l’arrivo al PalaCreberg e al Sociale. Il Creberg è stato una novità anche per le compagnie, che hanno apprezzato il nuovo palco per la prosa. La scorsa stagione è stata di assestamento proprio per questo motivo. Il fatto che i numeri siano aumentanti ci permette di dire che l’assestamento è andato a buon fine.

La nuova stagione debutterà al Creberg con “Occident Express”, una scelta importante e coraggiosa.

Esattamente. Partiamo con una grande Ottavia Piccolo e un testo di Stefano Massini, testo che racconta una storia di salvezza e di riscatto. Un viaggio di una donna, Haifa, in fuga con la nipotina di quattro anni: insieme percorreranno cinquemila chilometri verso l’occidente, attraverso la “rotta dei Balcani”. È uno spettacolo vuoto scenicamente, ma riempito dalla musica culturale. Insieme a Ottavia Piccolo, sul palco ci saranno i musicisti dell’orchestra Multietnica di Arezzo, guidati da Enrico Fink.

Il topos del viaggio è sempre una garanzia. Ma ci sono viaggi che abbiamo il dovere di raccontare, come quello di Haifa, protagonista dello spettacolo.

Certamente. Abbiamo sempre dato grande spazio ai temi interculturali, dedicando vari incontri ai giovani della provincia. Anche quest’anno coinvolgeremo gli studenti delle scuole superiori: la scelta è stata quella di puntare sul valore della bellezza, in particolare sul meticciato musicale. La diversità deve essere un valore prima di tutto. Ecco perché nelle scuole abbiamo organizzato incontri con Marcello Lorrai, giornalista, esperto di word music e con Dudù Kouate, musicista senegalese, entrato a far parte dell’Art Ensemble of Chicago, che suona il mondo africano.

Il teatro è una esperienza da vivere, anche per il pubblico. Sono in programma incontri col pubblico?

Il primo incontro, che in realtà sarà un vero spettacolo, si terrà al Foyer del Creberg Teatro, venerdì 16 novembre alle 18. In collaborazione con Effetto Bibbia è nata l’idea di presentare un libro di Piero Stefani: in questa occasione si parlerà dell’oriente biblico, tramite l’arte e la musica, fino ad approdare ad Occident Express. Saranno presenti anche Ottavia Piccolo, Enrico Frink e i musicisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo.

La prosa al Creberg prevede cinque titoli e diversificati. Ce li vuole illustrare?

Oltre a “Occident Express”, ci sarà lo spettacolo “Delitto/Castigo” con Luigi Lo Cascio, protagonista, e un talentuosissimo Sergio Rubini, narratore. Un’ottima riduzione di Dostoevskij – cosa non semplice da fare – e una scenografia davvero suggestiva. L’altra messa in scena nel segno della leggerezza “Miss Marple. Giochi di prestigio” con Maria Amelia Monti. Vedremo poi “Sei personaggi in cerca di autore, un grande classico di Pirandello in una coproduzione del Teatro Stabile di Napoli e Teatro Nazionale di Genova”. “Don Chisciotte” – a Bergamo dal 28 febbraio al 3 marzo – sarà una sorpresa affidata ad Alessio Boni, nel quale ripongo le migliori aspettative.

E poi il Sociale…

Quest’anno al Sociale avremo due pezzi importanti di drammaturgia contemporanea. Da una parte, “Cita a Ciegas (Confidenze fatali), di Mario Diament che ha dato vita ad una macchina drammaturgica perfetta attorno ad una panchina; dall’altra “Si nota all’imbrunire” di Lucia Calamaro, che ritorna a Bergamo, con Silvio Orlando. Ho visto il debutto di questo spettacolo al Festival di Napoli: Lucia Calamaro è eccezionale, Silvio Orlando strepitoso, un uomo che vive in solitudine che si ritrova all’improvviso la casa invasa da parenti. Ci saranno poi Enrico Lo Verso che metterà in scena “Uno nessuno centomila” di Pirandello e il “Maschio inutile”, in occasione della festa dell’otto marzo.

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