A due anni dal delitto, avvenuto nella notte tra il 26 e il 27 agosto 2016 in una villetta di Seriate, la Procura di Bergamo ha chiuso le indagini sull’omicidio di Gianna Del Gaudio, 63 anni professoressa in pensione.
L’unico indagato, a piede libero, resta dai primi giorni dopo il delitto, il marito della vittima, Antonio Tizzani, ferroviere in pensione. Difeso dall’avvocato Giovanna Agnelli, ha sempre respinto accuse e sospetti. Nell’unico interrogatorio al quale è stato sottoposto si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ora toccherà proprio alla difesa, che ha 20 giorni, per presentare una memoria difensiva o chiedere un nuovo colloquio con il pubblico ministero.
Nel frattempo il pm Laura Cocucci ha chiesto di reperire tutte le interviste rilasciate da Tizzani in questi due anni. Fra 20 giorni il pm deciderà l’archiviazione o il processo nei confronti dell’unico indagato.
Tizzani ha sempre parlato di un uomo incappucciato, che sorprese chino sul corpo della moglie, steso sul pavimento della cucina. Del Gaudio è stata ammazzata con una coltellata alla gola nella sua villetta di Seriate, in piazzetta Madonna delle Nevi.
Nell’abitazione teatro dell’omicidio, passata al setaccio dai carabinieri del Ris, non è stato trovato alcuna traccia di Dna di persone esterne al nucleo familiare. Esaminato anche il cutter da elettricista ritrovato in un sacchetto che conteneva anche un paio di guanti in lattice, nascosto sotto la siepe di un condominio in via Presanella, a circa 500 metri dall’abitazione dei Tizzani: l’arma è “astrattamente compatibile” con la profonda ferita al collo di Gianna Del Gaudio. Sull’impugnatura del cutter è stato rinvenuto il Dna di Tizzani.
Fra venti giorni il tribunale di Bergamo dovrà ora decidere se mandare a processo l’ex ferroviere per il quale il pm Laura Cocucci non ha chiesto l’arresto.
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