“La Regione, dopo aver fatto guerra alle comunità islamiche con la legge antimoschee, aliena un’area già destinata al culto. Fa sorridere che chi si è accanito contro le religioni venga beffato così, ma pregare non è una colpa”. Così l’assessore all’Innovazione del Comune di Bergamo, Giacomo Angeloni, incaricato di tenere i contatti con i rappresentanti delle comunità islamiche.
Giovedì 25 ottobre, l’Associazione Musulmani di Bergamo sì è aggiudicata la cappella degli ex ospedali Riuniti, messa all’asta lo scorso 20 settembre dall’Asst Papa Giovanni XXIII (leggi qui), in sostanza da Infrastrutture Lombarde, la società della Regione Lombardia che si è occupata della realizzazione del nuovo ospedale cittadino. Dall’agosto 2015 la chiesa ospitava le funzioni religiose della comunità ortodossa romena, ancora prima quelle dei frati cappuccini.
L’Associazione Musulmani di Bergamo, dopo i problemi sorti in via Cenisio si riuniva in una sala civica in via Rosa, nel quartiere cittadino di Boccaleone. “Il Comune prende atto di questo passaggio – conclude Angeloni -. Proseguiremo nelle nostre relazioni con la comunità islamica”.
Anche il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella commenta la vendita: “A Bergamo, nella regione che vuole impedire la costruzione di moschee regolari finisce che i musulmani comprano, dalla stessa Regione, una chiesa. Si tratta di un luogo destinato al culto, quindi non incorre nelle restrittive prescrizioni della legge regionale. Per Fontana e per la Lega di Salvini è una specie di autogol da centrocampo. A dover sottostare alle assurde norme volute dalla Lega sarà, questa volta, la comunità dei cristiani ortodossi, che oggi utilizza la cappella messa in vendita insieme alla restante parte del vecchio ospedale. La società regionale, da parte sua, incasserà 400mila euro. Per Scandella occorre cambiare la legge regionale e “garantire a tutti la libertà di culto”.
“Prendo atto delle dichiarazioni dell’Associazione dei Musulmani di Bergamo, vincitrice legittima del bando di gara indetto dall’ASST Papa Giovanni XXIII, azienda sanitaria di Regione Lombardia, e per questo chiederò cosa ne pensa la Giunta leghista, della richiesta di trasformare un luogo di culto ortodosso attivo in un luogo di culto musulmano – aggiunge Niccolò Carretta, Gruppo Lombardi Civici Europeisti -. Queste sono le conseguenze della scellerata politica che mette i bastoni tra le ruote alle legittime richieste delle diverse confessioni religiose di avere luoghi di culto, politica che, di fatto, li diminuisce rendendoli contendibili; a lato di questo rimangono anche i dubbi di costituzionalità della norma sui luoghi di culto voluta dalla Lega nella scorsa legislatura. Per me ogni confessione religiosa deve avere pari dignità ed ognuna dovrebbe avere uno spazio sicuro dove pregare. Triste che vadano in televisione con continui slogan contro la religione musulmana e poi si trovino in contraddizione per le leggi che loro stessi hanno approvato. Sarò felice di far sapere a tutti gli abitanti del quartiere Santa Lucia che magari hanno votato Lega che il centro destra, di fatto, sostituisce una chiesa con una moschea. Spero che si trovi presto una soluzione per i 2000 ortodossi che a loro mando la mia solidarietà”.
E dal Pd arriva anche il caustico commento del senatore Antonio Misiani: “La sorte, a volte, è proprio beffarda: l’asta è stata bandita dalla ASST di Bergamo, azienda della regione Lombardia governata dalla Lega di Salvini. Chissà cosa ne pensano l’on. Daniele Belotti e i suoi compagni di partito?”
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