Il problema – dicono i commercianti – è cronico: lungo via San Colombano mancano posti auto. La preoccupazione è cresciuta nelle ultime settimane, complice l’avvio dei lavori che stanno interessando la strada davanti alla chiesa. Nello spazio di cinquanta metri si trovano infatti il bar Doma Cafe, un’edicola tabaccheria e un alimentari, che ora temono per i loro affari.
I lavori prevedono il restringimento della carreggiata, l’allargamento dei marciapiedi e la costruzione di un dosso. Se da un lato il Comune vuole mettere in sicurezza un tratto dove in passato non sono mancati incidenti (“in modo da proteggere i frequentatori dell’oratorio, della chiesa e delle attività commerciali che si affacciano sul piazzale”, spiega Palafrizzoni), dall’altro i commercianti chiedono di “trovare lo spazio per alcuni stalli che permettano ai cittadini una breve sosta per usufruire dei negozi. Il rischio è che, col restringimento della carreggiata, venga compromessa la vitalità e l’essenza del quartiere che ha il suo centro all’altezza dell’oratorio e dei pochi negozi rimasti”, hanno scritto in una lettera recapitata all’amministrazione.
A dirla tutta, molti clienti erano soliti lasciare l’auto a bordo strada, in sosta vietata: scendevano, compravano il pane piuttosto che il giornale e si rimettevano al volante. Un’abitudine che, con il restringimento della carreggiata, sarà più difficile mettere in pratica.
“Ciò che chiediamo all’amministrazione è di regolamentare l’unico spazio per il parcheggio esistente, che si trova accanto al Doma Cafe – l’appello di Stefania Gavazzi, 51 anni, titolare dell’edicola-tabaccheria di fronte al piazzale della chiesa -. Mettere un disco orario per dare la possibilità ai nostri clienti di fare colazione, prendere il giornale e la spesa in tranquillità”.
Se il problema dei posti auto è dunque a monte (e non legato allo svolgimento dei lavori) i commercianti lamentano anche un’altra mancanza: “È indispensabile trovare un posto per il carico e lo scarico della merce – aggiunge Stefania Gavazzi, che dice di avere già riscontrato un calo nelle vendite attorno al 20 per cento -. Ne va della sopravvivenza delle nostre attività”.
Insieme a Fulvio Santini, titolare del vicino negozio di alimentari, nei mesi scorsi ha fondato il ‘comitato civivosancolombano’: “Da aprile a metà giugno abbiamo raccolto 630 firme, a testimonianza del fatto che il problema esiste e interessa anche i residenti – le parole di Santini -. Se i lavori sono ormai cominciati e sul progetto non si può intervenire, vorremmo almeno trovare un accordo sui parcheggi”.
L’assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo, Stefano Zenoni, si dice disposto a parlarne: “Prima di regolamentare quell’area dobbiamo verificare se sia pubblica o privata ad uso pubblico – spiega -. Dopodiché, mi sembra una proposta ragionevole. Se fattibile – assicura – la accoglieremo”.
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