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Bergamo

Don Visconti dopo vent’anni lascia la Caritas: “Cambia la testa, non il cuore”

Don Claudio Visconti dopo vent'anni alla guida della Caritas diocesana lascia per un nuovo incarico. Al suo posto don Roberto Trussardi.

“Dopo vent’anni don Claudio lascia Caritas e arriva un nuovo direttore, don Roberto. Certo cambia la testa, ma il corpo resta lo stesso”.

Inizia così l’annuncio della Caritas Bergamasca. “Restano i poveri, i volontari, i benefattori, gli operatori. Resta il cuore della Chiesa e la sua carità, il suo amore per gli ultimi. Cambiare è sempre un momento delicato, atteso e temuto. Ma cambiamo solo la testa. Resta tutto il resto. E questo dovrebbe essere un conforto: per chi parte, perché sa che ciò per cui ha faticato, lottato, ciò che ha fatto e le persone che ha incontrato restano e i semi gettati sul terreno buono continueranno a portare frutto; per chi arriva, perché non parte da zero, ma si inserisce in una storia da cui imparare, in un fiume che scorre e a lui chiede solo di essere testa, non anche fiato e gambe; e per chi resta perché la fatica delle cose nuove serve solo a rimanere fedeli al mandato di sempre, che è di scegliere gli ultimi, e di farlo come comunità. Cambia la testa, non il cuore”.

Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo scrive in un messaggio su Facebook: “Don Claudio Visconti (mio compaesano di Bonate Sopra) è stato un riferimento per la Caritas e per tutti quelli che nel territorio lavorano per la solidarietà. Ricordo quando anno fa insieme a Franco Monnicchi della comunità Emmaus organizzammo insieme a lui e alla comunità Ruah di Bruno Goisis un campo internazionale per i giovani di raccolta carta, ferro, stracci e il mercatino per il quale ci diede lo spazio Giuseppe Leidi alla Festa de l’Unita’ della Celadina. Dormivamo al Galgario, che allora era chiuso e ci era stato messo a disposizione da Elena Carnevali che faceva l’assessore. Nell’esperienza in Provincia lo sostenemmo dall’opposizione quando chiese l’istituzione di un fondo per le famiglie all’inizio della crisi, e, una volta Presidente, lavorammo con lui e gli alpini del Presidente Macalli per la raccolta fondi dopo il terremoto ad Amatrice. Grazie di tutto caro don, e in bocca al lupo a Don Roberto che prenderà il tuo testimone!”. 

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