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L'anniversario

Canottieri Sebino: festa per i 70 anni dalle Olimpiadi di Londra ’48

In occasione della manifestazione, infatti, il sodalizio - che compie 110 anni di attività - celebrerà la prestigiosa ricorrenza del 70esimo della partecipazione alle Olimpiadi di Londra del 1948.

Avrà un valore speciale questa edizione della “Sebino Sprint Cup”. La tradizionale regata di canottaggio, che si svolgerà a Lovere domenica 9 settembre, per la Canottieri Sebino avrà un duplice significato.

In occasione della manifestazione, infatti, il sodalizio – che compie 110 anni di attività – celebrerà la prestigiosa ricorrenza del 70esimo della partecipazione alle Olimpiadi di Londra del 1948.

Le gare prenderanno il via alle 9.30 al lungolago Tadini, mentre alle 12.30 è in programma una regata di esibizione degli atleti aderenti al progetto “InVoga”.
A seguire, alle 13, avrà luogo la cerimonia del 70esimo di partecipazione alle Olimpiadi di Londra 1948 e alle 13.30 le premiazioni alla sede sociale.

L’iniziativa coinvolgerà la comunità civile e sportiva regionale e vi prenderanno parte le massime rappresentanze istituzionali del territorio.

I festeggiamenti della Canottieri Sebino proseguiranno a ottobre con l’organizzazione di un giro in barca del lago d’Iseo aperto a tutti.

La prima Società Remiera “Canottieri Sebino” è stata fondata a Lovere l’8 dicembre 1908, giorno in cui 49 soci appongono la loro prima firma in calce allo Statuto redatto su carta da bollo.

La società, che fin dall’inizio ha assunto il nome di Canottieri Sebino Lovere, è nata su iniziativa di un “Comitato per le Feste Sportive”. Il primo presidente è stato il conte Camillo Martinoni Caleppio.

La prima gara viene effettuata, in occasione dell’inaugurazione della società, il 29 agosto 1909, una regata nazionale a Lovere con la partecipazione di 13 sodalizi. Ottiene la prima vittoria, proprio in questa manifestazione, nella Coppa Caprotti per jole non classificate, 1800 metri in 6′ 55” davanti alla Canottieri Lecco.
Si raccolgono molto presto i frutti della spinta entusiastica che ha dato vita alla società.
La Sebino ha vinto, con la 4 jole, una classica del remo, quella Milano-Abbiategrasso che, dal 1902, si disputa sul Naviglio contro corrente per 17.5 km.
Nel 1910 realizza il bis nell’ottava edizione della Milano-Abbiategrasso, con un tempo record di 1h 47′ 47” e con lo stesso equipaggio che in quegli anni era la punta di diamante della Società (Luigi Maroni, Lorenzo Maroni, Attilio Manara, Silvio Petenzi, tim. Volpi).

La storia della società sportiva è legata a quella del Paese, vivendo gli anni bui del primo conflitto mondiale. Conclusa la guerra, nel 1919, sarà ancora il Conte Martinoni che, con Invernizzi, Ventura, Gregorini e Caprotti, vorrà la rinascita della Società, pagando le pendenze finanziarie in essere donando la struttura (darsena e materiale nautico) per la ripresa della attività.
La Sebino si affaccia nuovamente all’agonismo tra il 1920 e 1925 e ha effettuato un campionato sociale con sandolini, lancie da passeggio e 4 jole. I primi risultati arriveranno nel 1925, anno della vittoria nella prima edizione della Milano-Gaggiano e ad Intra, sempre con la classica imbarcazione 4 jole di Angelo Ghidini, Rosa, Roberto Mazzucchi, Zenti, tim. Volpi.

Nell’anno successivo, il 1926, ha ottenuto il primo titolo italiano nel 2 jole, conquistato a Pallanza nel luglio del ’26 (Angelo Ghidini, Roberto Mazzucchi, tim. Volpi), e poi ancora la Milano-Gaggiano: è la seconda vittoria, alla terza vittoria verrà assegnata la Coppa Lorenzini.

Buoni risultati vengono ottenuti anche dal 1927 al 1942, anni in cui l’attività è particolarmente rivolta alle regate giovanili volute dalla GIL (Gioventù Italiana del Littorio).

A Salò (Agonali del Remo), a Pallanza (Argento nei Campionati Italiani del ’31 sempre con la 4 jole), alle regate di Lovere del ’32, a Sabaudia (Campionati Italiani Giovani Fascisti del ’37), a Venezia ed a Verbania nel ’40, a Padova e a Lecco nel ’42, ma soprattutto a Gavirate in cui nel ’39 la Sebino ha vinto il Campionato Italiano della Gil con il 2 e l’8 jole.
Una curiosità: nel 1942 a Lecco la Sebino ha svolto la sua prima gara Internazionale vincendo, nella 4 jole, un incontro Germania-Italia.
Durante questi anni la Canottieri Sebino annovera tra i suoi atleti il timoniere Andrea Guizzetti, uno dei XIII Martiri di Lovere.

Si è ormai alle soglie del secondo conflitto mondiale e, ancora una volta, gli eventi della storia costringono la società ad una dolorosa battuta di arresto. Alla fine della guerra, l’attività riprenderà con grande slancio e la Sebino conquisterà subito brillanti risultati.
Vengono intensificati gli allenamenti, viene allargato lo staff dirigenziale, cresce il numero degli appassionati e dei praticanti, avvengono grandi cambiamenti tecnici sia sui materiali che sui metodi di allenamento e gestionali, dando l’avvio a quell’ascesa dei Canottieri Loveresi che li porterà, per parecchi anni, a raggiungere le vette internazionali.

Nel dopoguerra (1945) la Sebino è entrata di prepotenza nel mondo agonistico con un equipaggio che sarà il cuore delle successive grandi imbarcazioni del 4 con, del singolo, della 2 jole. Da ricordare il terzo posto nel 4 jole di Bruno Macario, Ettore Arisi, Lino Botticchio e Reginaldo Polloni, tim. Domenico Cambieri nel Campionato Alta Italia di Milano.

Nel 1946 si è aggiudicata la terza vittoria nella Milano-Gaggiano (4 jole) attribuendo alla Canottieri Sebino la Coppa Lorenzini. Sempre nello stesso anno il 4 con vince a Pallanza i Campionati Italiani del mare e con il 2 jole il Campionato Italiano.

Dal ’47 al ’50 si assiste a un crescendo della società che prelude a un decennio ricco di soddisfazioni in cui alcuni equipaggi si mantengono ai vertici del canottaggio non solo nazionale. Sono di questi anni le vittorie del 4 (con Renato Macario, Riccardo Cerutti, Reginaldo Polloni, Francesco Gotti, Domenico Cambieri) nelle gare nazionali di Salò e Milano, l’argento agli Europei di Lucerna, la vittoria nelle preolimpiche con la conseguente partecipazione alla prima Olimpiade del dopoguerra, il doppio titolo italiano del singolista Lino Botticchio, le vittorie Nazionali ed Internazionali del due di coppia Lino Botticchio, Reginaldo Polloni e del 2 con Guido Cristinelli, Maroadi, tim. Consolandi, la vittoria alla Regata Internazionale di Castelgandolfo del 4 (con Ghidini, Gotti, Gualeni, Cerutti, tim. Cambieri).

Nel 1951 l’albo si arricchisce con l’oro ai Giochi del Mediterraneo nel 4 con, l’oro ai Giochi del Mediterraneo nell’8 Coppa Massajoli.
Al raduno collegiale del ’52 per le Olimpiadi di Helsinkj ed alla selezione preolimpica di Milano la Canottieri Sebino vince con il 4con e si classifica con il 2 con.
Il 4con si ripete a Padova ed in conseguenza di ciò vengono convocati a Roma, per il raduno in vista delle Olimpiadi, l’allenatore Andrea Silva e Giuseppe Macario.
Ma alla fine, solamente Cambieri, come timoniere, verrà scelto per la trasferta olimpica.
In seguito, l’imbarcazione 4con si scioglierà: i componenti, chi prima e chi poi, abbandonarono l’attività, tranne il timoniere Cambieri che, con l’allenatore Silva, ha proseguito aiutando gli equipaggi più giovani rimasti.
La Canottieri sarà presente a Castelgandolfo con quattro equipaggi e figurerà bene con due terzi posti e con un quarto posto. Alcuni giovani equipaggi si metteranno poi in luce a Milano e nella Coppa Caccialanza (Tarzia, Macario, Oprandi, Pagani, Consolandi) e si affermeranno nel campionato del mare juniores a La Spezia, nella Coppa Lario a Lecco (Benasseni, Facchinetti, Rossi, Malerba, Pietti) e ai campionati juniores del ’54 (due equipaggi della Sebino ai primi due posti).
In conseguenza di questi risultati la Sebino rappresenta l’Italia agli Europei di Amsterdam, ma non passerà le semifinali.

Altre buone affermazioni ottiene, nel ’55, il 4 con di Benasseni vincendo a Bled un incontro internazionale, a Mantova una regata Internazionali e ottenendo così la partecipazione agli Europei di Gand (continua fino all’ultimo la grande tradizione del 4con).
La 4senza, di Tarzia, Valzelli, Contessi, e Macario, ed il 2 con (Bellini, Oprandi, tim. Pietti) cercano di rinvigorire, con alcune buone affermazioni gli allori della società, ma è tutto inutile: un orgoglioso declino chiude un’epoca, forse irripetibile, in cui lo sport puro dilettantistico trovava i suoi migliori tra chi più sapeva soffrire, aiutato solo dalla passione, dalla volontà e dalle doti naturali.

Nel 1959 la Canottieri Sebino scompare come dalla scena: vengono messi in soffitta i trionfi europei, i dodici titoli italiani, e tante vittorie che avevano infiammato di orgoglio la cittadina di Lovere per più di un decennio. Vengono messi in soffitta questi ricordi, ma non dimenticati: si deve infatti ad alcuni appassionati (Bonotti, Rada, Silva) la ricerca di finanziamenti e nuove formule gestionali per la ripresa della società. Lo sponsor viene trovato nell’interlocutore più naturale: lo stabilimento.

L’attività riprende nel segno delle partecipazioni statali: i Condottieri sono, a parte i vecchi dirigenti, i due timonieri Pietti e Consolandi che si prendono cura delle nuove leve (operai e studenti) e li portano alla prima vittoria il 17 maggio ’59 a Porto Ceresio.

Nel ’60 ci si trova nuovamente di fronte a una grave crisi, non tanto finanziaria o dirigenziale, ma una crisi della siderurgia. L’abbinamento tra Ilva e Canottieri, che sembrava dovesse dare durevoli frutti, viene sciolto e la società del remo si trova nuovamente sola. Un gruppo di appassionati dirigenti, però, persegue la ripresa della società troviamo: tra loro oltre a Macario, che assume la presidenza, ci sono alcuni ex dei tempi d’oro (Polloni) ed ex dei tempi più recenti (Galloni, Borsotti, Bonetti), unitamente ad appassionati di vecchia e nuova data (Pellini, Mazzia, Bolandrina).

Si ricomincia nel 1967 con un singolo (Censi) ed una 4jole (Beltrami, Beltrami, Caroli, Babaglioni e Pietti) e l’anno successivo il Trofeo Baglioni, attribuito alla società che ha ottenuto il maggior numero di vittorie stagionali.

Dopo una serie di piazzamenti a Milano, Monate, Peschiera e Como, vi è la partecipazione agli assoluti di Milano con il 4con, gara da ricordare in quanto è stata l’ultima effettuata da Domenico Cambieri, che chiude nel ’68 la sua pluriennale e gloriosa carriera.

 

Altra tappa importante è rappresentata, nel ’68, dal conferimento alla Canottieri della “Stella di Bronzo al Merito Sportivo” da parte del Coni per le benemerenze acquisite in sessant’anni di attività.

Con rinnovato slancio, contando su un parco barche rinnovato e potenziato, e con una schiera abbastanza numerosa di atleti, ottiene svariati piazzamenti di rilievo e riprende ad organizzare gare sul proprio bacino di Lovere.
L’attività procede con partecipazioni a gare zonali, interzonali, nazionali.

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