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I dati

Treviglio, record storico: oltre 2.700 imprese, spariscono i disco bar

Il report dell'Osservatorio Economico del Comune della Bassa. A fare da traino industria e artigianato

A Treviglio mai cosi tante imprese attive e a fare da traino sono industria e artigianato. È quanto emerge da un report dell’Osservatorio Economico del Comune di Treviglio che nel primo semestre 2018 mette in luce l’ottimo stato dell’economia trevigliese che, assieme a Bergamo, risulta essere la punta di diamante della crescita a livello provinciale.

A far da padrone è il settore industriale nel capoluogo della Bassa, che con un +1,5 % registrato nell’ultimo trimestre fa segnare un nuovo record di produzione dopo quello registrato nel 2007. In generale tutto il settore economico pare essere in buono stato, con il record storico di imprese attive sul territorio che ammonta a 2.722.

In questo senso bene soprattutto l’artigianato, con dati in aumento rispetto alla media Provinciale, anche se il numero che colpisce di più è quello relativo alle cessazioni di attività: 26 in meno rispetto al primo semestre dell’anno scorso.

In buono stato anche il settore del commercio, con 541 attività, dove l’alimentare continua a fare da padrone – 107 esercizi contro i 103 dell’anno scorso -, seguito a ruota dal settore dell’abbigliamento con 106 punti vendita – leggera flessione rispetto a un anno fa dove erano 107 -. Quasi invariato il ramo legato alla somministrazione, con solo tre attività commerciali in più rispetto al primo semestre 2017 – da 158 a 161 – e con i bar – caffè che segnano il record di 74 unità.

Nonostante questo, come avviene nel resto della Provincia e della Regione, pare persistere il problema legato all’andamento dei consumi. Nota curiosa quella legata ai disco-bar e ai locali serali, scomparsi totalmente da Treviglio dal 2014. Soltanto una, invece, la discoteca presente in città.

“Treviglio ha toccato le 2.722 imprese attive – spiega il responsabile del SUAP Pierluigi Giuliani – il massimo storico che testimonia la vitalità economica della città, capace di riflettersi anche nei comuni del circondario trevigliese. In aumento il numero delle imprese artigiane, 737 nuovo massimo e delle strutture di vendita, arrivate a 541 unità”.

“Se è vero che i dati provinciali e regionali testimoniano un calo dei consumi, d’altro canto è da mettere in risalto che permane, a Treviglio, la “voglia di impresa” – spiega l’Assessore allo Sviluppo e innovazione Giuseppe Pezzoni -. Gli operatori locali, come testimoniato dalle serie storiche puntualmente raccolte in questo utile strumento di analisi, continuano a credere e a investire in una città che si rende responsabile, anche a livello provinciale, di un impulso alla crescita capace di confrontarsi con i venti di crisi e recessione e di tendere a superarli”.

Dello stesso avviso il sindaco di Treviglio, Juri Imeri, che spiega: “Questo report penso possa essere uno strumento di riflessione per individuare ulteriori strumenti di vicinanza e stimolo all’impresa oltre quelli già messi in atto dall’Amministrazione comunale. A questo fine abbiamo già messo a calendario, per il prossimo 12 settembre, una convocazione della Giunta itinerante presso il PIP2 – il secondo polo industriale trevigliese n.d.r. -. Il confronto con gli operatori di questo comparto produttivo potrà essere occasione di stimolo per proseguire insieme le politiche di sviluppo della città”.

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