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Festa della dea

I tifosi dell’Atalanta contestano il codice etico, Crimi M5S: “Sarò il vostro portavoce” fotogallery

Le proposte della Curva atalantina, trasmesse al senatore Crimi, si articolano in quattro punti.

Ricordate il codice etico di Prandelli, ct della Nazionale (“Chi sbaglia, sta a casa”, riferito ai giocatori)?

Quattro anni fa, anche l’Atalanta adottò un codice etico, contro il calcioscommesse. E ora di codice etico si torna a discutere: in particolare, il tifo organizzato contesta il potere che viene dato alle società di calcio, di poter cioè infliggere una specie di Daspo al tifoso che non rispetta il codice etico. E quindi il suo abbonamento può essere sospeso, per una o più partite, o il tifoso può essere inserito tra i non graditi dalla società. Ma il tifoso che va in trasferta, come si regola col codice etico di quella società? Perché, anche questo è uno dei punti che viene contestato, ogni società avrebbe un suo codice che deve essere firmato dal tifoso.

Di questi problemi si è discusso alla Festa della Dea, in un incontro col senatore Vito Crimi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, al quale gli ultras atalantini hanno trasmesso le proprie “Proposte per una corretta gestione della questione stadi”, sostenuti anche dai tifosi del Brescia e della Sampdoria (Ultras Tito Cucchiaroni). E da un ospite molto amato e applaudito dai tifosi atalantini, l’ex sindaco di Amatrice (ora consigliere regionale) Sergio Pirozzi, a sua volta molto riconoscente al Bocia, Claudio Galimberti. Pirozzi ha ricordato, commosso, “il messaggio di Claudio per l’avviso di garanzia che ho ricevuto dopo il terremoto. ‘Siamo tutti al tuo fianco, sei sempre stato la persona più giusta”.

Vito Crimi conosceva già il mondo ultras atalantino (“ritorno dopo alcuni anni”), precisa che “non sono un curvaiolo ma rispetto il vostro mondo e bisogna capire cosa c’è dietro”. E promette di farsi portavoce al Commissario Straordinario della Figc (ora Roberto Fabbricini) per sospendere o rimandare il Protocollo del codice etico, o comunque di riuscire a fare in modo che venga scritto dalle società con i tifosi. In discussione soprattutto, secondo l’avvocato spezzino Lombardi, l’articolo 12 del codice di giustizia sportiva: “Dobbiamo bloccarlo, si vuol normalizzare e reprimere il mondo ultras”.

Le proposte della Curva atalantina, trasmesse al senatore Crimi, si articolano in quattro punti.
1) Trasformazione del Daspo: “Chiediamo che il Daspo venga emesso da un giudice, che dopo un’attenta e imparziale analisi delle imputazioni a carico delle persone coinvolte ne decida la pena, anche attraverso l’allontanamento dagli stadi”.
2) Cancellazione del sistema del gradimento: “Esiste già il Regolamento d’uso dell’impianto sportivo, che in caso di violazione prevede sanzioni da parte della Pubblica Autorità”.
3) Obbligo da parte delle società calcistiche di garantire la libera scelta in materia di abbonamenti… “non più collegato al rilascio della carta di fidelizzazione”.
4) Abolizione delle richieste d’autorizzazione per gli strumenti del tifo e facilitazioni per le trasferte, con proposte che chiedono il via libera per megafoni, tamburi, striscioni, bandiere; la vendita dei biglietti per il settore ospiti anche alla domenica e la reintroduzione dei treni speciali “già esistenti in gran parte d’Europa e apprezzati anche da chi fa ordine pubblico”.

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