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Ciclismo

Elia Viviani campione italiano, Mattia Cattaneo miglior bergamasco: 14esimo fotogallery

Grande prova del campione olimpico di Rio che con una volata perfetta conquista la maglia tricolore: bella prova del 26enne di Alzano che ha provato a entrare nella fuga giusta.

Quando nel 2016 Elia Viviani raggiunse il traguardo di Darfo Boario Terme, di certo non era dell’umore migliore: una gara complessa, un percorso forse troppo difficile per le qualità del velocista veronese, ed un pubblico pronto ad osannare altri paladini. Nella giornata di sabato 30 giugno tutto è cambiato: stessa località, ma un percorso reso più duro rispetto all’edizione precedente con l’introduzione di nuove salite ed il passaggio per cinque volte lungo lo strappo di Erbanno (con punte sino al 17 %), un pubblico ancora una volta in delirioquesta volta tutto per il nuovo campione italiano che difende i colori della Quick Step – Floors.

Il campione olimpico di Rio de Janeiro ha superato sul traguardo della cittadina camuna il tre volte campione tricolore Giovanni Visconti ed il suo compagno di squadra Domenico Pozzovivo (Bahrein Merida), che nel corso della volata non sono riusciti a contrastare lo strapotere dell’atleta originario di Isola della Scala.

La prova, lunga 233,9 chilometri, ha visto come protagonisti nella prima parte cinque atleti, Alessandro De Marchi (BMC), Jacopo Mosca (Wilier Triestina), Enrico Logica (Biesse Carrera), Andrea Garosio (D’Amico Utensilnord), Mirco Maestri (Bardiani CSF), che sino all’ultima tornata hanno mantenuto la testa della corsa. A circa 55 chilometri dall’arrivo la situazione ha iniziato a modificarsi, prima con un attacco a 18 con all’interno fra gli altri Vincenzo Nibali (Bahrein Merida), Gianni Moscon (Team SKY) e Diego Ulissi (UAE Emirates), raggiunti dal forcing dalla Quick Step -Floors; in seguito con un attacco di altri sedici uomini fra i quali erano presenti anche i bergamaschi Enrico Barbin (Bardiani CSF) e Mattia Cattaneo (Androni Sidermec).

Nel corso dell’ultima tornata l’elevata andatura tenuta nel gruppo di testa e i diversi attacchi portati avanti dai fuggitivi hanno permesso di scremare l’avanguardia della corsa, lasciando davanti un terzetto composto da Elia Viviani, Domenico Pozzovivo e Daniel Oss (Bora Hansgrohe), inseguito da un gruppetto di cinque poco distante. Negli ultimi cinque chilometri la scena è stata tutta per l’atleta guidato da Davide Bramati: prima gli attacchi in salita di Pozzovivo, poi il rientro in cima allo strappo di Erbanno di Visconti e gli attacchi dei portacolori dei portacolori della Bahrein Merida, tuttavia la solidità di Elia Viviani è superiore ad ogni tentativo e con una volata imperiosa supera tutti gli altri.

Poco fuori dalla top ten Mattia Cattaneo e Simone Ravanelli (Biesse Carrera), con il ventisettenne di Alzano Lombardo migliore fra gli orobici con il quattordicesimo posto dopo non esser stato in grado di rispondere negli ultimi chilometri agli attacchi di Oss e Pozzovivo, e con il ventiduenne di Almenno San Salvatore migliore fra gli elitè; mentre è giunto nelle retrovie il resto della pattuglia bergamasca, con Enrico Barbin staccatosi sulle rampe finali.

“È un sogno quello di vestire la maglia tricolore. Sono ancora incredulo di avercela fatta – confessa commosso Elia Viviani al traguardo – Sino alla vigilia mi sarei aspettato di giungere ai piedi dell’ultimo strappo con il gruppo compatto per poi giocarmi le mie carte con un drappello di corridori ristretto, invece mi sono trovato di fronte ad una corsa così dura. Questo è un giorno sicuramente da ricordare perché ho vinto il campionato italiano su strada a cui puntavo da tempo, dall’altra Elena Cecchini (la fidanzata, N.d.R.) ha conquistato la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo nella cronometro, una prova su cui da tempo stava lavorando”.

“Non abbiamo sbagliato nulla nella tattica – spiega Domenico Pozzovivo dopo la gara – Mi aspettavo che Visconti rientrasse prima, tuttavia nel frattempo ho provato a giocarmi le mie carte attaccando in salita, sprecando forse troppe energie. Nel finale io e Giovanni abbiamo provato a scattare, che certamente non è la specialità della casa, tuttavia con Elia non c’è stato nulla da fare”.

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