• Abbonati
La replica

Daspo al Bocia per Dortmund, i legali: “È accanimento, faremo ricorso” video

Gli avvocati alzano la voce dopo il prolungamento di un anno del Daspo, fino al 2022, con l'aggiunta dell'obbligo di firma, disposto dal questore

“Adesso basta prendersela con Claudio. Faremo ricorso contro questa, ennesima, esagerata decisione”. Gli avvocati del Bocia alzano la voce dopo il prolungamento di un anno del Daspo, fino al 2022, con l’aggiunta dell’obbligo di firma, disposto dal questore di Bergamo Girolamo Fabiano.

Tre gli episodi che hanno fatto scattare la sanzione. Già colpito dal divieto di assistere alle manifestazioni sportive e di avvicinarsi agli stadi durante il loro svolgimento, il leader della Curva Nord atalantina, il 7 febbraio è andato al Baretto di fronte allo stadio Comunale durante la semifinale di Coppa Italia Primavera tra Atalanta e Milan (vinta dai rossoneri 3-2). Una settimana dopo, il 14 febbraio, ha minacciato un poliziotto in borghese, suo vicino di casa. Infine, il giorno seguente, si è recato a Dortmund e sarebbe stato notato nelle vicinanze del Signal Iduna Park, dove la squadra di Gasperini ha giocato (e perso 3-2) contro i padroni di casa del Borussia.

Tra le violazioni messe nero su bianco dalla questura non ci sono i festeggiamenti all’aeroporto di Orio dopo Roma-Atalanta del 6 gennaio, a cui il Bocia era presente. A differenza di quanto riportato in un post di ieri sulla pagina Facebook della Nord Sostieni la Curva, copiato da diversi siti d’informazione, il fatto è stato escluso dalla decisione.

“Impugneremo il provvedimento del questore – attacca Andrea Pezzotta, legale del Bocia insieme a Enrico Pelillo – . Puntiamo almeno alla cancellazione dell’obbligo di firma. Come sempre accade con Claudio, tutto quello che fa viene amplificato. Ormai è una crociata contro di lui. Mi riferisco alla questura, perchè in tribunale la situazione è diversa. L’abbiamo visto anche nell’ultimo caso della testa di maiale per cui è stato prosciolto dal Gip Federica Gaudino”.

Entrando nel merito degli episodi contestati, l’avvocato Pezzotta prova a spiegare come sono andate le cose: “Per quanto riguarda la partita della Primavera, si tratta di una gara tra Dilettanti e quindi non rientra in quelle del Daspo. Per Dortmund è vero che è andato in Gemania, ma non è provato che fosse nella zona dello stadio. Per quanto riguarda le minacce al poliziotto, in quei giorni Claudio era nervoso poiché non gli avevano concesso il permesso di tornare allo stadio“.

Il provvedimento ha mandato su tutte le furie il Bocia e i suoi fedelissimi compagni di tifo, che martedì sera alle 23 si sono presentati in 150 fuori dalla questura per protestare. Striscioni, fumogeni e cori contro le forze dell’ordine: “Non giudico il loro comportamento – conclude il legale – . Credo sia un modo di esprimere solidarietà a Claudio. Io lo farò impugnando il provvedimento, nella speranza di ottenere una limitazione delle restrizioni”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Album Generico
Martedì sera
“Il Bocia era a Dortmund”, nuovo Daspo: protesta di 150 ultrà fuori dalla questura
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI