• Abbonati
Martedì sera

“Il Bocia era a Dortmund”, nuovo Daspo: protesta di 150 ultrà fuori dalla questura

Già colpito dal divieto, Galimberti sarebbe andato in Germania e nelle settimane scorse avrebbe minacciato un poliziotto: Daspo prolungato. Blitz dei suoi fedelissimi in via Noli

Già colpito da Daspo, secondo quanto ricostruito dalla polizia si sarebbe recato a Dortmund e sarebbe stato pizzicato nei pressi dello stadio Signal Iduna Park. Ma non solo, nelle settimane scorse avrebbe minacciato un agente incrociato per strada a Bergamo. Infine, sempre colpito dal divieto di assistere alle manifestazioni sportive e di avvicinarsi agli stadi durante il loro svolgimento, avrebbe presenziato alla partita dell’Atalanta Primavera contro il Milan. Per questi motivi il questore di Bergamo Girolamo Fabiano ha disposto un aggravamento del Daspo per il “Bocia” Claudio Galimberti, prolungando di un anno quello che aveva e che sarebbe scaduto nel 2021, con obbligo di firma.

La decisione è stata notificata al leader della Curva Nord atalantina nella mattinata di martedì 26 giugno. Un provvedimento che lo ha mandato su tutte le furie. E con lui i suoi fedelissimi compagni di tifo, che in tarda serata si sono presentati in 150 fuori dalla questura per protestare.

“Siamo tutti con Claudio”, questa la scritta nera su un grosso striscione bianco che i tifosi hanno esposto in via Noli. Non sono mancati i soliti cori contro le forze dell’ordine e qualche fumogeno. La mobilitazione, comunque, si è svolta in toni pacifici.

L’inasprimento del Daspo per il Bocia è arrivato un po’ a sorpresa. Lo scorso ottobre i giudici del tribunale di Bergamo gli avevano revocato il regime di sorveglianza speciale dopo un periodo in cui aveva “rigato dritto”, come avevano riconosciuto gli stessi magistrati nella comunicazione ai suoi avvocati Enrico Pelillo e Andrea Pezzotta. In estate si era trasferito nelle Marche, a Marotta (Pesaro e Urbino), dove aveva lavorato come giardiniere.

“Tornerò a Bergamo, ma da uomo libero”, aveva scritto a mano su un foglio di carta, la cui immagine era finita sui social. Galimberti puntava a una riduzione del Daspo che non gli permette di assistere alle partite dell’Atalanta dal 2009.

Due settimane fa il Gip del tribunale di Bergamo Federica Gaudino, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Giancarlo Mancusi, aveva archiviato “per particolare tenuità del fatto” il procedimento che lo vedeva indagato per aver portato nell’aprile 2015, dopo un pranzo tra amici, una testa di porchetta allo stadio e davanti alle telecamere di videosorveglianza e ad alcuni poliziotti e aver urlato “Questa testa di maiale portatela in questura”.

Qualche mese dopo il leader della Curva Nord si presentò in questura e minacciò l’allora responsabile della Digos Giovanni Di Biase con frasi del tipo: “Io vado in carcere, ma ti faccio una testa così”. Un episodio per il quale è in attesa di giudizio.

Martedì la doccia fredda. Secondo la questura, lo scorso 15 febbraio il Bocia si sarebbe recato a Dortmund e sarebbe stato notato nelle vicinanze dello stadio in cui la squadra di Gasperini ha giocato (e perso 3-2) contro i padroni di casa del Borussia. Poi, qualche settimana fa, avrebbe rivolto minacce nei confronti di un poliziotto incontrato per strada a Bergamo. Prima ancora, il 7 febbraio, sarebbe andato allo stadio Comunale per assistere alla semifinale di Coppa Italia Primavera tra Atalanta e Milan (vinta dai rossoneri 3-2). Un po’ troppo per il questore Fabiano, che ha firmato il prolungamento del Daspo fino al 2022.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Bocia Claudio Galimberti
La replica
Daspo al Bocia per Dortmund, i legali: “È accanimento, faremo ricorso”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI