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Sabato 16 giugno

Balotelli “sfida” Salvini, sostiene il festival antirazzista di Pontida fotogallery

Manifestazione dei centri sociali vicino al pratone della Lega, le magliette dell'evento autografate da Super Mario. Il sindaco Carozzi: stop a traffico, chiuse scuole, uffici e cimitero

Mario Balotelli personaggio “politico” oltre che sportivo? Per molti può suonare come un’esagerazione, ma l’attaccante della Nazionale sembra averci preso gusto, come dimostra l’ultima iniziativa che lo vede sostenitore del Festival dell’Orgoglio Migrante e Antirazzista in programma sabato 16 giugno a Pontida: le magliette dell’evento autografate da Super Mario, infatti, saranno date in premio a un torneo di calcio in programma durante la giornata.

È quanto svelano gli organizzatori, che per domani (mercoledì 13 giugno, ore 15.30 in piazza Vittorio Veneto a Bergamo) hanno annunciato una conferenza stampa per presentare nel dettaglio le attività e gli artisti che parteciperanno all’evento. “Avremmo voluto parlare di un festival che vuole essere un punto di partenza per chi costruisce ponti d’amore, contro le chiusure di porti e confini, quanto mai necessario in questo momento – commentano -. Avremmo parlato del contributo che Mario Balotelli ha dato e sta dando alla realizzazione del festival. Invece, anche quest’anno, ci toccherà commentare l’assurda ordinanza del sindaco di Pontida, che impedirà ancora una volta ai cittadini di godersi appieno il festival, attraverso la chiusura di scuole, di strade, dell’ufficio postale e del cimitero. Una scelta incomprensibile – sostengono gli organizzatori – vista la piena riuscita del festival dell’anno scorso, apprezzato anche e soprattutto dai cittadini di Pontida”.

giornata dell'orgoglio antirazzista

Il leghista Luigi Carozzi ha firmato un’ordinanza “contingibile e urgente” che impone per il 16 giugno la chiusura del centro storico, delle scuole, del cimitero, degli uffici comunali e postali e il divieto di vendita di alcolici e di bevande in bottiglia di vetro e lattine dalle 8 alle 24. Il motivo, si legge nella delibera, è “lo svolgimento di una pubblica manifestazione con la presenza d’un’elevata e imprecisata moltitudine di partecipanti, senza che siano state rilasciate le autorizzazioni previste dalle leggi e dai regolamenti comunali” che “favorisce l’insorgere potenziale di fenomeni di insicurezza urbana e o di turbativa della quiete pubblica” (leggi qui il testo dell’ordinanza).

Quello che doveva essere solo un colpo gobbo da rifilare al leader leghista Matteo Salvini, mira a diventare un appuntamento da ripetere annualmente, almeno nelle intenzioni dei manifestanti. Lo scorso 22 aprile, in tanti e da tutta Italia erano accorsi nel paese dell’Isola, roccaforte del Carroccio, per l’evento organizzato dal gruppo napoletano Insurgencia. Gli organizzatori avevano parlato di circa 5mila persone presenti, tra musica, balli e striscioni anti-Lega e anti-Salvini.

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