Il procuratore Walter Mapelli precisa: “Il dottor Tommaso Buonanno non è minimamente sospettato di aver indotto la polizia penitenziaria a modificare i registri dei colloqui in carcere. Nell’ipotesi della Procura si è trattato di una autonoma iniziativa del comandante della polizia penitenziaria sulla quale, per altro, sono in corso gli accertamenti”.
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