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Mondiali 2018: Spagna, Portogallo, Marocco e Iran nel girone B

Convocati, percorso di qualificazione, storia ai mondiali, calendario e molto altro!

SPAGNA

CONVOCATI

Portieri: De Gea , Arrizabalaga , Reina

Difensori:Carvajal , Odriozola , Pique ,Ramos , Nacho ,Azpilicueta ,Alba , Monreal

Centrocampisti:Busquets , Koke , Saul ,Thiago Alcantara, David Silva ,Iniesta

Attaccanti: Isco , Asensio , Vasquez , Aspas , Moreno, Costa

STORIA AI MONDIALI: 15 partecipazioni alle fasi finali, la Spagna dal 1978 non ne ha mancata una. Precedentemente segnaliamo un quarto posto al mondiale brasiliano del 1950, poi il vuoto cosmico con quattro qualificazioni fallite e due eliminazione al primo turno dal ‘54 al ’74. Appunto nel ’78 parte la risalita e al mondiale di casa, vinto poi dall’Italia, gli iberici superano il primo girone ma poi nel triangolare del secondo round non riescono a eliminare due corazzate come Germania e Inghilterra. In Messico le Furie Rosse passano da secondi nel girone grazie alle vittorie su Irlanda del Nord e Algeria, agli ottavi annichiliscono i danesi con uno schiacciante 5-1 ma il cammino si ferma contro il Belgio che ha la meglio ai rigori grazie all’errore di Eloy. Quattro anni più tardi è la Jugoslavia a mettere fuori dai giochi gli spagnoli agli ottavi(2-1 a Verona), mentre ancora ai quarti si ferma anche la corsa nel 1994 negli Stati Uniti, stavolta è l’Italia che al Foxboro Stadium con i gol di Dino e Roberto Baggio estromette la Roja. In Francia va addirittura peggio: Nigeria e Paraguay precedono le furie rosse nel raggruppamento e il torneo termina con molta delusione. La Spagna non riesce a spingersi oltre e conquistare una semifinale e questo tabù viene confermato anche nei due mondiali successivi: nel 2002 il cammino s’interrompe ai quarti con i giallorossi sconfitti ai rigori dai padroni di casa della Corea del Sud, mentre in Germania è la Francia, poi finalista, a spegnere i sogni spagnoli già agli ottavi. Con l’avvento di Del Bosque come c.t. inizia un periodo d’oro e dopo la conquista dell’Europeo 2008, in Sudafrica arriva il successo mondiale: dopo una partenza shock con la debacle con la Svizzera, la Spagna reagisce e batte Cile e Honduras. Nella fase ad eliminazione diretta ‘’los hispanos’’ non fanno sconti a nessuno e come una regola matematica fanno fuori tutti con lo stesso risultato(1-0): Portogallo, Paraguay, Germania e infine Olanda cadono sotto i colpi di Villa,Puyol e Iniesta. La cavalcata ispanica continua con la vittoria del torneo continentale 2012, poi il ciclo inevitabilmente e fisiologicamente termina e in Brasile la Spagna abbandona la scena ai gironi.

PERCORSO DI QUALIFICAZIONE: inserita nel gruppo G delle qualificazioni Uefa gli uomini di Lopetegui chiudono in testa con 9 vittorie, 1 pareggio e 0 ko, con una differenza reti di +33(solo 3 reti subite). Decisivo il 3-0 senza replica nello scontro diretto con l’Italia che si classifica seconda, poi in ordina a scalare Albania,Israele, Macedonia e Liechtenstein.

IL COMMISSARIO TECNICO: carriera non brillantissima da portiere con esperienze non troppo positive con Logrones, Real Madrid, Barcellona e Rayo Vallecano, muove i primi passi da allenatore proprio in quest’ultimo club nel 2003. Entra nel giro delle nazionali spagnole: tre anni da c.t. dell’under 19, altrettanti nell’under 20 per poi passare all’u21 con cui vince l’europeo di categoria in Israele e ai mondiali porta i suoi fino ai quarti. Dopo una breve esperienza nel Porto viene esonerato nel gennaio 2016 per i risultati tutt’altro che soddisfacenti e nel luglio di quell’anno in seguito all’eliminazione della Spagna dall’europeo francese diviene allenatore delle Furie Rosse dove vanta il 72% di vittorie e nessuna sconfitta. Pillola da segnalare: Lopetegui partecipò come terzo portiere alla coppa del mondo ’94 senza però mai disputare nemmeno un minuto.

LA STELLA E I TALENTI: nazionale stratosferica sicuramente candidata alla vittoria finale piena di gemme preziose, pezzi ormai collaudati, qualità in ogni zona del campo. E pensare che Lopetegui si è perfino permesso di lasciare a casa gente come Morata, Callejon, Luis Alberto e Fabregas. La difesa poggia sempre sui pilastri di Real e Barça Piquè e Sergio Ramos con Carvajal e Jordi Alba come terzini, ma le alternative non mancano con il prospetto Odriozola, 22enne della Real Sociedad. A centrocampo la star è e rimane Iniesta: l’illusionista ha salutato la casacca blaugrana e vuole congedarsi al meglio anche dalla nazionale prima di terminare la carriera in Giappone con il Vissel Kobe. L’eroe di Johannesburg sarà affiancato dall’esperienza dello spazzaneve Busquets e da talenti cristallini oramai affermati agli occhi del mondo: i colchoneros Koke e Saul,i blancos Asensio e Isco, lo sgusciante Thiago Alcantara, il re del pre-assist Silva. Insomma l’imbarazzo della scelta in un concentrato di qualità sopraffina, velocità e tecnica spaventosa. Un mix che se mescolato con il giusto equilibrio può essere davvero esplosivo e straripante. Senza dimenticare gli uomini del reparto avanzato con l’ennesima stella del Real di Zidane Vazquez e le carte Iago Aspas del Celta Vigo e Rodrigo del Valencia che potranno dar ragione o torto alle esclusioni del c.t. iberico.

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