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L'intervista video

Foppolo, parla Moretti: “Resto e credo nel rilancio, ma ci sono molti nodi da chiarire” video

L'imprenditore bergamasco tra progetti, dubbi e perplessità: "Se volevo mollare, mollavo adesso. Ho proposto ai curatori di gestire Val Carisole, offrendo il 50% in più di quanto hanno incassato l'anno scorso"

L’inchiesta in corso, a quanto pare, non gli ha fatto cambiare idea. “Le delusioni patite in questi mesi sono tante, i motivi per lasciar perdere ancor di più, ma credo ancora nel rilancio di Foppolo”. Massimo Moretti, l’ex direttore generale dell’Inter impegnato nel “riaccendere” la stazione sciistica dell’alta Valle Brembana, insieme alla Devil Peak di Giacomo Martignon, mette in disparte l’incertezza confessata soltanto un mese e mezzo fa a Bergamonews: “Mi prendo una pausa, non escludo un passo indietro”, aveva dichiarato in seguito all’ennesimo scossone giudiziario che ha portato agli arresti domiciliari gli ex sindaci di Foppolo e Valleve, accusati tra le altre cose di bancarotta fraudolenta e truffa aggravata ai danni della Regione: “Beppe (Berera, ndr) è un amico, mi spiace profondamente per quanto successo e per il dramma personale che sta vivendo” le parole dell’imprenditore bergamasco -. Da quando sono arrivato sono successe molte cose. C’è delusione per non essere venuto a conoscenza prima di alcune situazioni, non sapevo tutto quello che sarebbe successo a livello comunale”.

I nodi da chiarire

Se da un lato conferma di non voler abbandonare il progetto imprenditoriale che lo ha spinto in alta valle (“in molti mi hanno dato del matto, ma ho preso un impegno morale e lo porto avanti”, dice), dall’altro ne approfitta per mettere qualche paletto, esporre dubbi e perplessità, citando la famosa battuta dell’interista Mourinho: “mica sono pirla”. “A Foppolo ci sono situazioni dove il concetto di proprietà è vacuo. Le seggiovie Quarta Baita e Montebello (andate in fumo nell’incendio doloso del luglio 2016, ndr) sono state espropriate a Devil Peak, ma sono mai state pagate dal Comune?”. E ancora: “Se i curatori mettono all’asta la seggiovia del Valgussera, che si trova sui terreni della Devil Peak, qualora io comprassi la società e chiedessi di spostare la seggiovia, ho il diritto di farlo o meno? Qualcuno, che sia il commissario o il futuro sindaco, dovrà aiutarmi a rispondere. Da imprenditore voglio sapere con esattezza quel che sto comprando”.

Il retroscena

A febbraio Moretti rivela di aver avanzato una proposta al sindaco di Carona Giancarlo Pedretti per lo sviluppo del comprensorio. Sul piatto, tra le altre cose, un parco divertimenti naturale da 600mila metri quadrati (una proposta decisamente ambiziosa e ora ferma. “Chi mi dà i permessi?”, si domanda l’imprenditore), un progetto per rivitalizzare le seconde case e un altro per avvicinare i bambini delle valle allo sci grazie al sostegno di alcune realtà territoriali (per ora sono state interpellate San Pellegrino, Ubi Banca e Creberg): “L’80 per cento di loro non scia o non sa sciare” osserva Moretti. Il progetto, che dovrebbe essere presentato a settembre, è rivolto in particolare a quelli delle scuole primarie. “Partiremo con mille di loro – prosegue -. L’offerta comprende cinque uscite da gennaio a marzo compreso il trasporto e il noleggio di materiali, skypass, lezioni di sci e tutta una serie di attività collaterali. Il rimborso spese è fissato a 80 euro, mentre per le famiglie in difficoltà abbiamo pensato a un fondo di solidarietà per permettere comunque ai bambini di sciare”.

E per quanto riguarda la gestione degli impianti? Il messaggio che lancia alla Curatela fallimentare della Brembo Ski (che a giorni dovrebbe mettere all’asta le seggiovie di Val Carisole) è chiaro: “Ho detto al sindaco Pedretti: per quello che i curatori hanno guadagnato quest’anno (“una stagione particolare, dove ha nevicato e quindi non c’è stato il problema dell’innevamento”, sottolinea) sono disposto ad offrire il 50 per cento in più rispetto a quanto incassato. Questo per avere un listino, un pacchetto da vendere e partire col progetto. Siamo a fine maggio, ma non ho ancora avuto risposte”.

Il piano

Infine, una breve panoramica delle strategie da intraprendere in attesa di sviluppi sulla futura gestione degli impianti, che Moretti si augura torni a essere condivisa con Carona: “Il weekend la gente non manca, ma durante la settimana quei 700 posti auto sono deserti – conclude l’ex dg dell’Inter -. È quello il vuoto che dobbiamo colmare. Se vogliamo sottrarre potenziali clienti ad altri comprensori dobbiamo offrire servizi diversificati e prezzi più bassi rispetto a quelli che ci siamo trovati quest’anno” (maggiori dettagli nella video intervista, ndr).

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