Squalifica di una giornata e 10mila euro di multa “per avere, al termine della gara, nel recinto di gioco, rivolto ad un assistente espressioni gravemente offensive nei confronti del Var”: che Gian Piero Gasperini non potesse sedere in panchina domenica sera nella sfida decisiva contro il Milan era ormai cosa nota.
Che quella decisione del giudice sportivo potesse invece portarsi appresso una polemica dai toni pesantissimi, invece, in pochi avrebbero potuto immaginarlo.
Zingonia, conferenza stampa della vigilia. Il tecnico piemontese, deluso per la squalifica rimediata dopo la trasferta di Roma contro la Lazio, torna su quell’episodio e le sue parole rimbombano come una deflagrazione: “Una sanzione umiliante, una macchia indelebile: dovrò guardare una partita decisiva dalla tribuna. Posso dire di essere stato minacciato durante la gara con il Genoa: Pairetto mi ha detto che ci saremmo rivisti a Roma e non sarebbero stati concessi certi comportamenti. Non so come potesse sapere che sarebbe stato a Roma”.
A Roma, poi, l’episodio incriminato: “Siamo rimasti sul campo a fine partita, increduli, ad aspettare un utilizzo ridicolo del Var. Attendevamo un eventuale rigore su un episodio inesistente, dopo il fischio finale, con qualche giocatore già negli spogliatoi. Il Var è utile ma non così”.
Dichiarazioni pesanti che non hanno lasciato indifferenti i vertici dell’Aia, pronti all’inizio della prossima settimana e passato il weekend del calcio giocato a tutelarsi in ogni sede opportuna contro il tecnico dell’Atalanta.
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