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Arriva la primavera – parte IV: quattro professionisti della salute spiegano cosa succede al nostro corpo

Il dottor Giovanni Michetti, pneumologo ci parla di asma: la malattia che si risveglia in primavera.

Con l’arrivo della primavera e il contestuale cambiamento climatico, il nostro organismo affronta una situazione delicata che, in alcuni soggetti, può provocare qualche problema con la salute. Per questo motivo in queste settimane abbiamo affrontato con i nostri medici alcune tra le patologie allergiche più comuni legate alla primavera. Dopo l’otorinolaringoiatra, l’oculista e la dermatologa, concludiamo il nostro focus con l’intervento dello pneumologo. Facciamo quindi riferimento al dottor Giovanni Michetti che ci parla in particolare dell’asma bronchiale.

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“L’asma bronchiale rappresenta una delle più frequenti patologie respiratorie dell’adulto, interessando circa una persona su venti.I fattori ambientali sono frequentemente in causa nel provocare la malattia ed il periodo primaverile con la ripresa della pollinazione di piante (già da gennaio alcuni alberi come il nocciolo iniziano a produrre polline) e fiori è contraddistinto da una significativa comparsa o peggioramento dei sintomi”.

Ma cos’è l’asma?

“L’asma consiste in una chiusura reversibile delle vie aeree (bronchi) – spiega il dottor Michetti – i cui sintomi tipici sono la tosse, spesso secca ed irritativa, ma talora decisamente più produttiva (presenza di catarro) e la dispnea, cioè la difficoltà respiratoria riferita dal paziente, ma anche una sensazione di costrizione al petto e respiro sibilante (“fischietto”) che, nelle fasi più intense della crisi asmatica, può essere percepito non solamente dal paziente, ma anche da una persona che si trovi in prossimità dello stesso.Il meccanismo fondamentale alla base della patologia è l’infiammazione delle vie aeree (spesso presente anche quando il paziente non presenta crisi acute) e la contrazione dei muscoli bronchiali (broncospasmo). Spesso la malattia asmatica si aggrava durante l’attività fisica e nelle ore del riposo notturno, limitando quindi significativamente il paziente nella sua quotidianità. A volte questa patologia, si presenta in una forma denominata tosse come “equivalente asmatico”, caratterizzata unicamente da tosse stizzosa, insistente, che dura settimane e che non risolve con le consuete terapie (sedativi della tosse, sciroppi, terapia antibiotica, ecc.)”.

Quindi non è immediata la diagnosi dell’asma?

“Per la diagnosi dell’asma è necessaria un’accurata valutazione clinica del paziente accompagnata dall’esecuzione di un esame della funzione respiratoria, chiamata spirometria.La visita permette anche di mettere in luce eventuali fattori di rischio (esempi: fumo, esposizione lavorativa, situazioni stressanti) e/o patologie concomitanti che possono aggravare l’andamento dell’asma (esempi: reflusso gastro-esofageo, sinusite, polipi nasali, obesità). Può anche accadere che nelle fasi intercritiche (con pochi o nessun sintomo) la spirometria risulti normale e in queste occasioni è necessario eseguire un test chiamato alla metacolina allo scopo di mettere in evidenza la presenza della cosiddetta iperreattività bronchiale, cioè una particolare sensibilità dei bronchi a rispondere con un broncospasmo qualora vengano esposti a stimoli che nella persona normale non causano problemi”.

In Habilita Poliambulatorio San Marco a Bergamo sono presenti strumenti specifici per lo studio della funzionalità respiratoria di ultima generazione che permettono un esame approfondito della salute dei bronchi. Per info e prenotazioni contattare il numero 035.4815515 o consultare il sito www.habilita.it

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