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L'intervento

Picnic al parco cittadino? Può costare più d’una cena in un ristorante stellato

Con l'ironia un lettore smonta l'articolo del regolamento di polizia urbana approvato - non senza polemiche - nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Bergamo dedicato al consumo di alcol e al vetro nei parchi cittadini

Con l’ironia un lettore smonta l’articolo del regolamento di polizia urbana approvato – non senza polemiche – nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Bergamo dedicato al consumo di alcol e al vetro nei parchi cittadini (leggi).

Cari Bergamaschi,

Zephiro torna, e ‘l bel tempo rimena: raggruppate amici e famiglia, prendete la bicicletta, la tovaglia a scacchi di ordinanza e trovatevi un bel prato, magari che offra anche un bel panorama sulle mura della nostra città, fresche di nomina di patrimonio dell’umanità. Ora al sole della calda primavera tirate fuori i panini ed affettate il vostro buon salame bergamasco e tagliatevi due o tre tocchetti di Branzi, rigorosamente dop.

“Che bo tep, eh?” penserete stiracchiando le vostre vecchie ossa infreddolite da questo lungo inverno e versandovi un buon bicchiere di Valcalepio o buttando giù un bel sorso di chinotto, quello buono, per far passare giù il boccone. Attenzione però: il prezzo per questo vostro temibile atto contro la sicurezza della comunità (e specialmente dei bambini!) potrebbe risultare piuttosto alto. Un sorso di cedrata, non in bottiglia di plastica (e già di per sé la cedrata in bottiglia di plastica dovrebbe essere incostituzionale), a spasso per la Greenway o nel prato della Fara potrebbe infatti costarvi fino a 500 €.

Non osate, bergamaschi, stendervi su un prato con la vostra morosa o moroso a guardare il tramonto stappando uno spumante: alla fin fine a quella cifra potreste portare la vostra persona amata a mangiare da Vittorio o anche una pizza da Cracco. Forse meno romantico, ma sicuramente più signorile.

Non godetevi la vostra meravigliosa città, bergamaschi, rendetela pulita, silenziosa e sicura. Restate a casa vostra, o al massimo andate all’Oriocenter a comprar robe, o al Balzer a prendere un caffè o, per i più temerari, salite in città alta a fare la passeggiatina e gustarvi la stracciatella della Marianna. Bergamaschi, proteggete i vostri bambini dai picnic, dal vino e dalle bibite gassate!

E voi, sempre assetati giovinastri fanigottoni andatevene da qui! Non avete ancora capito che questo non è un paese per giovani? Basta che leggiate una statistica e lo capirete al volo, se il vostro cervello non è troppo annebbiato dai fumi dell’alcool o dagli zuccheri delle gazzose: siete nettamente la minoranza. E per di più chiassosa. Come se non bastasse non votate neanche, quindi non la politica si può benissimo disinteressare di voi. Via via, voi non siete il centro della città e ora comportandovi così non potete neanche starci in centro!

E dire che in questi anni vi hanno pure chiuso molti bar e chetato ogni tipo di fastidioso brusio che emettevate per farvela capire. Volete bere? Statevene a casa vostra e niente musica che sennò arrivano i carabinieri. Non avete una casa a vostra disposizione per divertirvi? Ve l’abbiamo già detto: il centro, la città non fanno semplicemente per voi. Voi non fate nient’altro che rovinare le cose belle. Andatevene in periferia, lontano, in posti oscuri in cui arriva alcuno sguardo. Statevene nei parcheggi, nelle zone industriali, nei luoghi abbandonati. Voi sporcate, siete chiassosi, non siete produttivi, non fate altro che bere e fumare.

Allontanatevi. Capite come è la suonata.

Bergamaschi, vi prego non raggruppate amici e famiglia, lasciate stare una volta tanto la bicicletta, prendete solo la tovaglia a scacchi e andate in aeroporto. Prendete un volo per Parigi e andate a farvi un giro in una domenica di sole per l’incantevole Jardin des Tuileries o indugiate lungo le rive della Senna. Non abbiate paura di unirvi a quelle migliaia di parigini e turisti di tutte le età e di tutte le razze (citando il nostro onorato presidente della regione) che semplicemente si godono in santa pace la loro città con un panino (una baguette, pardon) ed un bicchiere di vino. Stendete la vostra tovaglia a scacchi, versatevi un Beaujolais e guardatevi bene attorno.

Potreste capire che è nel bene di tutti non urlare come scimpanzé o ascoltare musica a tutto volume e soprattutto non lasciare sporco e buttare nei cestini appositi vetri e cartacce. Potreste capire anche, forse, che non c’è nulla di male nel fare un picnic cittadino e rendere la propria città oltre che sicura anche godibile e vivibile e, non sia mai, rilassata.

Capirete sicuramente che l’ordinanza approvata in consiglio comunale risponde in maniera brillantemente congrua al fenomeno che vuole arginare: a fronte di comportamenti sbagliati o anche peggio (ovvero non buttare nel cestino le bottiglie, in quanto lo stato di ubriachezza molesta e disturbo della quiete pubblica sono già e giustamente perseguiti) un’ordinanza sbagliata o anche peggio.

Anziché riflettere su modelli virtuosi di vuoto a rendere, la cui efficacia è comprovata in tutta Europa, si risponde con una ordinanza fatta in fretta e furia farcita di sano bigottismo e sterile proibizionismo.

Io oggi da bergamasco provo vergogna.

Lettera firmata

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