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Il caso

Due forti boati: ecco cosa è successo giovedì mattina nei cieli della Bergamasca

Per ridurre al minimo i tempi d'intervento, legati alla particolare situazione di necessità, due Eurofighter dell'Aeronautica Militare hanno superato la barriera del suono.

Due caccia F-2000 Eurofighter dell’Aeronautica Militare, in prontezza per il servizio di sorveglianza dello spazio aereo, si sono alzati rapidamente in volo nella mattinata di giovedì 22 marzo dalla base aerea di Istrana (Treviso), sede del 51° Stormo, per intercettare un velivolo Boeing 777 dell’AirFrance, che aveva perso improvvisamente il contatto radio con l’agenzia italiana del traffico aereo.

Gli Eurofighter hanno intercettato il velivolo francese sopra i cieli della Lombardia dove hanno identificato l’aeromobile civile e si sono assicurati che l’equipaggio avesse ripristinato i regolari contatti radio con gli enti del traffico aereo.

I velivoli d’allarme sono decollati a seguito dell’ordine di scramble ricevuto dal CAOC (Combined Air Operation Center) di Torrejon, ente NATO responsabile d’area del servizio di sorveglianza dello spazio aereo. Per ridurre al minimo i tempi d’intervento, legati alla particolare situazione di necessità, i due velivoli militari hanno superato la barriera del suono; ancorché la quota fosse elevata, le condizioni meteorologiche di vento e temperature hanno amplificato la propagazione dell’onda d’urto rendondola particolarmente udibile al suolo.

​L’Aeronautica Militare assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato, fin dal tempo di pace, con quello degli altri paesi appartenenti alla NATO. Il servizio è garantito – per la parte sorveglianza, identificazione e controllo – dall’11° Gruppo D.A.M.I. di Poggio Renatico (FE) e dal 22° Gruppo Radar di Licola (NA), relativamente all’intervento in volo, dal 4° Stormo (GR), dal 36° Stormo (BA) e dal 37° Stormo (TP), tutti equipaggiati con velivoli caccia Eurofighter. A partire da gennaio 2017, l’Aeronautica Militare ha attivato anche una cellula di Eurofighter F-2000 presso il 51° Stormo di Istrana al fine di ottimizzare la copertura dello spazio aereo nazionale, in un’ottica di generale riduzione dei tempi di intervento e di tempestivo contrasto di eventuali minacce.

Si è trattato, dunque, di un’operazione “standard” in situazioni di emergenza da parte dell’Aeronautica che ha sempre disponibili degli equipaggi “Ready to go” in caso di necessità: una volta intercettato il velivolo, i due Eurofighter si sono posizionati uno alla sua sinistra e uno alle sue spalle in posizione di “guardia”.

Una volta stabilito il contatto visivo col pilota hanno attivato tutte le procedure necessarie per comunicare e, una volta ristabilita la connessione radio, lo hanno abbandonato.

A Radio Cusano Campus il colonnello Urbano Floriani, ufficio pubblica informazione dell’Aeronautica Militare, ha spiegato: “Il velivolo francese aveva perso il contatto radio proprio mentre c’era un transito di competenza del Controllo. Ciò ha innescato la normale procedura a garanzia della sicurezza dei nostri cieli e dall’Aeronautica Militare sono stati fatti decollare due Eurofighter per intercettare il volo francese. I due velivoli, dato che era stato perso improvvisamente il contatto radio, hanno richiesto che si riducessero al minimo i tempi di intervento ed è per questo che hanno accelerato superando la barriera del suono. Ancorché la quota fosse elevata, le condizioni meteorologiche di vento e di temperatura hanno amplificato la propagazione dell’onda rendendola particolarmente udibile al suolo. Questo a testimoniare la prontezza e la reattività della coppia d’allarme del nostro sistema di difesa aerea. In questi casi si applica un protocollo standard. Se il velivolo ha perso il contatto radio possiamo immaginare che abbia un problema di comunicazione, allora ci sono dei segnali visivi. I velivoli di supporto si avvicinano, si fanno vedere dal comandante dell’aereo in difficoltà e con dei segnali visivi lo dirigono o lo aiutano a risolvere il problema stesso”.

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