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L'opera

A Bagnatica una delle 52 scuole innovative d’Italia: il progetto vincitore è di Calcinate

L'architetto Marco Aceti, 37 anni, selezionato dal Ministero dell'Istruzione per la realizzazione della nuova casa delle scuole medie bagnatichesi: "Sarà biocompatibile, energeticamente autosufficiente, molto verde e in armonia con l'ambiente circostante".

Nel maggio 2016 l’amministrazione di Bagnatica, guidata dal sindaco Primo Magli, si era confermata superstar dei bandi: il Comune, secondo solo a Bergamo in provincia per fondi ricevuti tramite bandi, era infatti riuscito a essere selezionato per la realizzazione di una delle 52 “Scuole innovative” previste dalla legge “Buona Scuola”.

Una struttura, le prossime scuole Medie, da edificare su un’area di 10.800 metri quadrati, capace di accogliere 180 alunni e dal costo di circa 2 milioni e 350mila euro: per la realizzazione era stato aperto un concorso di idee vinto, per Bagnatica, dall’architetto Marco Aceti di Calcinate, premiato dal Ministero dell’Istruzione lo scorso 22 novembre a Roma.

Trentasette anni, Aceti ha iniziato nel 2006 a muovere i suoi primi passi professionali nello studio dell’architetto Bruno Gritti per poi mettersi in proprio nel 2012: “Non è stata la mia prima progettazione di una scuola – spiega – Quando ho deciso di partecipare a questo concorso la vicinanza geografica e la conoscenza del territorio di Bagnatica mi ha senza dubbio favorito ed ero stato attratto dall’eccezionalità del progetto, unico nella nostra provincia, uno dei quattro a livello lombardo e dei 52 a livello nazionale. Mi ha subito incuriosito il tema di scuola ‘innovativa’: mi sono chiesto innanzitutto cosa significasse e ho scoperto che in realtà il concetto rappresentava ciò che per me dovrebbe sempre essere una scuola del nuovo millennio. Ecologica, a misura di studente, a basso impatto ambientale: elementi che per me erano proprio il minimo sindacale per una struttura di questo tipo”.

scuola bagnatica

L’architetto ha già avuto modo di incontrare l’amministrazione e il dirigente del comprensorio scolastico per illustrare loro il progetto che vuole rispondere in modo preciso ad alcuni input dati dal concorso: “È un edificio biocompatibile, realizzato con prefabbricati in legno e con materiali di rivestimento naturali e riciclabili; energeticamente autosufficiente grazie alla disposizione planimetrica degli ambienti; che dispone di spazi in continua metamorfosi grazie all’ampio impiego di pareti mobili che scompaiono in nicchie ricavate nelle partizioni murarie e che garantiscono massima insonorizzazione; una scuola in cui anche il verde ha grande rilevanza ed è sempre presente grazie a un grande cortile alberato; un edificio che, infine, si inserisce nel territorio circostante fungendo da perno attorno al quale ruotano gli altri edifici del polo scolastico interpretando le peculiarità stilistiche in un tutt’uno armonico”.

scuola bagnatica

L’ecosostenibilità del progetto, una delle richieste più importanti, è stata realizzata tramite l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale, un sistema di recupero dell’acqua piovana riutilizzata poi per irrigazione e scarico dei wc, un parco fotovoltaico da 15kw, l’isolamento in fibre naturali, l’utilizzo di prefabbricati in legno, l’inserimento di vetrate basso emissive, l’orientamento bioclimatico, la ventilazione meccanica controllata e la parete ventilata con pannelli composti al 65% da carta e al 35% da resine a base di acqua completamente riciclabili al termine del ciclo vitale.

Un progetto senza dubbio ambizioso che a Bagnatica non vedono l’ora che prenda forma: mercoledì 28 marzo il sindaco Primo Magli sarà a Roma per un incontro con Inail, l’ente che materialmente realizzerà l’opera, e il Ministero dell’Istruzione per concludere le procedure amministrative.

Un passo decisivo sul cronoprogramma che prevede la posa della prima pietra nella primavera del 2019.

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