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A new york

Bansky è tornato: il murales per la giornalista turca Zehra Dogan

Il messaggio di Banksy è accompagnato dalla scritta “ Free Zehra Dogan” che compare nell’angolo del murales, mostrando al mondo la censura che in Turchia viene imposta col Presidente turco Erdogan

Banksy è un giovane artista e writer inglese che si è fatto strada nel modo grazie ai propri graffiti, diventando nel tempo uno dei maggiori esponenti della street art. Perché è diventato tanto celebre nel mondo? Per i soggetti delle proprie opere, spesso di sfondo satirico riguardanti la politica, la cultura e l’etica. La domanda che spesso ci si pone però è chi sia davvero Banksy. Negli anni sono state fatte numerose ricerche, usando anche tecnologie della polizia usate per ricercare i criminali. Da queste ricerche si sarebbe scoperto che l’artista sarebbe un giovane studente inglese, ma per altri corrisponderebbe ad un musicista; altri ancora contrappongono questo nome ad una donna o al contrario ad un gruppo di artisti sparsi per il mondo che si raffigurano sotto lo stesso nome.

La verità è che non esiste nessuna certezza su di lui, resta un giovane artista di strada che usa la propria arte come mezzo per arrivare alle persone, denunciando ciò che il mondo preferisce ignorare. È questa omertà che spesso non viene accettata, se l’uomo abbassa lo sguardo su una tematica, Banksy interviene, disegna su un muro e fa rialzare lo sguardo a chiunque. È un celebre artista che resta in anonimato perché non vuole mettere in scena sé stesso, ma ciò che ha da dire e le sue opere sono la sua voce. La sua ultima opera è comparsa pochi giorni fa a New York, creando un murales di protesta lungo venti metri contro la prigionia della giornalista e artista turca Zehra Dogan.

bansky is back

La donna viene mostrata dietro le sbarre, mentre col viso si affaccia fra i pali di ferro, ed intanto stringe in mano una matita, simbolo della sua arte e del giornalismo, la sua professione. Inoltre il numero di sbarre corrispondono ai giorni che la giovane giornalista turca ha passato in carcere, ma perché è stata reclusa? È stata condannata nel 2016 per aver dipinto in una sua opera, delle bandiere turche sulle rovine di una città dopo aver visto un’immagine sul giornale, significando quindi la responsabilità della Turchia in uno scenario di guerra, distruggendo un’intera città.

bansky is back

Il messaggio di Banksy è accompagnato dalla scritta “ Free Zehra Dogan” che compare nell’angolo del murales, mostrando al mondo la censura che in Turchia viene imposta col Presidente turco Erdogan. Ebbene sì, con l’arrivo del nuovo “Presidente”, le cose sono facilmente cambiate in territorio turco e ne sanno di certo qualcosa i politici, giornalisti, dissidenti che erano contro il mandato di Erdogan, ma anche gli artisti come Zehra Dogan non sono sempre di buon occhio per il presidente, come d’altronde anche alcuni professori universitari sono stati cacciati dalle proprie cattedre per aver mostrato ideologie in netto contrasto col potere. I report attualmente in carcere sarebbero circa 153 e la situazione turca negli anni è sempre più caduta in basso, portando il paese al 155esimo posto per la libertà di informazione su 180 paesi presi in considerazione dal Word Press Freedom Index.

Censura significa restrizione delle proprie libertà e quando si parla di censura di stampa, di pensiero, significa perdere una parte di sé stessi, cedendola sotto costrizione al potere di un cosiddetto “Presidente”. Zehra Dogan è solo una delle tante donne, artiste e giornaliste che sono state portate in carcere perché si sono contrapposte ad un potere che non lascia contrapposizioni e tutto questo avviene sotto i nostri occhi. Questo è quello che vuole fare Banksy, aprirci gli occhi, mostrarci ciò che succede ogni giorno a poca distanza da noi. “Free Zehra Dogan” non è solo un inno di liberazione per una donna, è bensì un inno di liberazione per un intero popolo che vive quotidianamente la censura di informazioni ma anche di sé stessi. Se non sei libero di parlare, esprimere il tuo pensiero, divulgare informazioni, mostrare la tua arte, perdi un pezzo della tua essenza, della tua libertà e se noi accettiamo tutto ciò o fingiamo di non vederlo, siamo semplicemente complici.

Banksy è l’artista anonimo che sceglie di eliminare il velo di omertà che vige in un pese chiamato Turchia, Zehra Dogan è un’artista e giornalista vittima di un sistema di censura mentre Free Zehra Dogan è un motto di libertà per un intero popolo e noi siamo gli spettatori di un mondo che si divide fra chi cerca di soddisfare la propria sete di potere e chi cerca di preservare la propria libertà in ogni sua forma.

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