Claudio Galimberti, il noto capo ultrà dell’Atalanta, si è reso protagonista di uno spiacevole episodio in occasione della partita valida per la 23esima giornata del campionato di Seconda categoria, disputata domenica 11 marzo tra l’Ares Redona, squadra in cui milita, e l’Almè, terminata col punteggio di 0-4.
Il “Bocia” è stato squalificato per 5 giornate di campionato e la motivazione si legge nel comunicato pubblicato giovedì 15 marzo sul sito del Comitato Regionale Lombardia: “Il calciatore colpiva un proprio compagno di squadra con un ceffone di tal violenza da farlo cadere a terra” si legge. E “al provvedimento d’espulsione reagiva afferrando l’arbitro per il polso nel tentativo di impedire a quest’ultimo di provvedere in tal senso mediante l’estrazione del cartellino, ma senza conseguenze fisiche e senza recargli alcun dolore”.
Infine, l’arbitro è riuscito ad estrarre il cartellino e il “Bocia”, nonostante un ulteriore tentativo di impedirgli di prendere il provvedimento, si è allontanato dal campo con grave ritardo.
Al termine della gara Galimberti, in un breve colloquio, ha posto le proprie scuse al direttore di gara.
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