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Il contest

Cinema Conca Verde, al via la nuova programmazione: biglietti omaggio i lettori di Bergamonews

Cinque ingressi omaggio per l’anteprima de "Il prigioniero coreano" di Kim Ki-Duk, accompagnata dalla mostra delle foto di Matjaz Tancic "3DPRK Ritratti Nordcoreani"

Prende il via la nuova programmazione d’essai marzo-giugno 2018 di Cinema Conca Verde, Cinema del Borgo e Mediateca. L’evento d’apertura è l’anteprima de “Il prigioniero coreano” di Kim Ki-Duk, accompagnata dalla mostra delle foto di Matjaz Tancic “3DPRK Ritratti Nordcoreani”: prevista per mercoledì 21 marzo Cinema Conca Verde, alle 19.30 apertura della mostra e alle ore 21.00 anteprima del film.

Una grande giornata da non perdere e per questo il Cinema Conca Verde offre 5 ingressi omaggio ai primi lettori di Bergamonews che invieranno una mail a sas@sas.bg.it entro mercoledì 21 marzo ore 12.00: i vincitori verranno contattati via mail.

IL PRIGIONIERO COREANO

di Kim Ki-Duk con Ryoo Seung-Bum, Lee Won-Geun, Corea del sud, 2016, 114’

mercoledì 21 marzo ore 21.00 ingresso 5,50 – 5,00

Un potente thriller dell’anima che racconta, senza filtri, il presente: quello della Corea del Nord e del Sud.

Trovatosi per caso in Corea del Sud, un pescatore nordcoreano si trova imprigionato tra le due ideologie.

Nam Chul-woo è un povero pescatore nordcoreano che nella sua barca ha l’unica proprietà e l’unico mezzo per dare da mangiare a sua moglie e alla loro bambina. Un giorno gli si blocca il motore mentre sta occupandosi delle reti in prossimità del confine tra le due Coree e la corrente del fiume lo trascina verso la Corea del Sud. Qui viene preso sotto controllo delle forze di sicurezza e trattato come una spia. C’è però chi non rinuncia all’idea di poterlo convertire al capitalismo lasciandogli l’opportunità di girare, controllato a distanza, per le strade di Seoul.

Kim Ki-Duk torna al suo cinema delle origini, quello che lo fece conoscere ai pubblici di tutto il mondo per l’attenzione che prestava agli emarginati dalla società e per la durezza di alcune situazioni portate sullo schermo.

Lo fa con il suo film forse più esplicitamente politico, destinato a non piacere né al di qua né al di là del 38° parallelo. Si può essere certi che al Nord non lo vedranno mai ma di sicuro anche al Sud non avrà vita facile. Perché il regista ha la consapevolezza di proporre una lettura decisamente scomoda per entrambe le parti in causa.
Il povero pescatore, colpevole solo di non aver voluto perdere, salvandosi a nuoto, la propria barca raggiunge quello che per la propaganda del duro regime di Kim Jong il è l’inferno capitalistico dinanzi al quale bisogna chiudere gli occhi per non correre il rischio di esserne tentati. Nam Chul-woo crede nel regime e i funzionari sudcoreani, seppur divisi sul da farsi, non fanno molto per confutare le sue credenze. C’è chi è dotato di un’arroganza di segno uguale e contrario a quella dei potenti del Nord e non mancano anche segni deteriori della società (ad esempio la prostituzione) che inducono quest’uomo semplice a chiedersi in cosa consista la democrazia. Gli verrà risposto con una frase emblematica: “Dove c’è una forte luce c’è sempre anche una grande ombra”.

 

3DPRK RITRATTI NORDCOREANI

LA MOSTRA-EVENTO DEL FOTOGRAFO MATJAZ TANCIC.

12 immagini in 3D per raccontare l’invisibile: la vita quotidiana, oggi, in Corea del Nord.

Sotto il segno della Tucker Film, in contemporanea con l’Anteo Palazzo del Cinema di Milano, il Cinema Conca Verde di Bergamo ospita la mostra-evento 3DPRK – Ritratti nordcoreani. Progetto collaborativo tra il fotografo sloveno Matjaz Tancic e la galleria d’arte Koryo Studio.

3DPRK – Ritratti nordcoreani. 12 immagini in 3D scattate nel 2014 dentro e fuori Pyongyang (da città come Pyongsong o Kaesong fino a piccoli villaggi come Mangyongdae) per raccontare l’invisibile: la vita quotidiana in Corea del Nord, al di là di tutti i clamori giornalistici e di tutti i cliché.

«I media – spiega Matjaz Tancic – concentrano tutta l’attenzione sulla dittatura di Kim Jong-un e la nostra percezione della Corea del Nord si spezza a metà: demonizzazioni del potere da un lato, idealizzazioni del popolo dall’altro. Entrambi i punti di vista oscurano l’identità nordcoreana: ecco perché ho voluto fotografare la gente comune. Persone di età, condizioni sociali e mestieri differenti, in cui ognuno, ovunque, si può riconoscere». Il team che ha attraversato il territorio nordcoreano assieme a Tancic, supportandolo negli shooting, comprendeva un producer, un autista e due guide locali. È la primissima volta che il popolo nordcoreano viene ritratto utilizzando la tecnica stereoscopica in 3D. Nato a Lubiana nel 1982 e residente a Pechino, Matjaz Tancic porta avanti progetti indipendenti – soprattutto fra Slovenia e Cina – esplorando lepossibilità espressive e narrative.

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