“Ero così concentrata sulla gara che non trovo neanche le parole”. È come sempre, anzi più di sempre, un fiume in piena Sofia Goggia, dopo aver scritto la storia della discesa libera, prima azzurra a salire sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi (qui la cronaca). Al temine della gara perfetta in Corea si inginocchia nella neve, abbraccia il suo staff, si presta alle foto. Ed è… “molto orgogliosa”.
Poi una dedica che la campionessa di Bergamo rivela ai cronisti: “La vittoria la dedico a me stessa, al mio bel paese e alle persone che vogliono bene a Sofia indipendentemente dal fatto che vinca alle Olimpiadi. Grazie a chi ha creduto a una bambina che a 6 anni sognava di vincere le Olimpiadi sulle nevi di Foppolo”.
E spiega: “Qui non ho sentito pressione, ero molto concentrata sulle cose che dovevo fare, soprattutto oggi. Ho curato i dettagli, io che di solito sono una pasticciona. Non ho preso rischi, ho soltanto usato il cervello perché ogni tanto ce l’ho. Mi sono concentrato su un paio di punti. Sono stata una samurai”.
Immagine dal sito della FISI
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