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Esmit, a Bergamo il corso europeo sul futuro della diagnostica per immagini

Humanitas Gavazzeni alla Winter School ESMIT per l’aggiornamento sulle più moderne modalità di Imaging High Tech. Scopo: formare specialisti capaci di trasferire qualità sempre più elevata alla cura dei pazienti.

Alla terza esperienza, per la prima volta in Italia, l’Associazione Europea di Medicina Nucleare (Eanm) sceglie Bergamo per Esmit (European School of Multimodality Imaging and Therapy), corso di perfezionamento internazionale che si terrà dal 23 al 25 febbraio nella sede dell’Università degli studi di Bergamo – ex collegio Baroni.

Un appuntamento di alto livello che Humanitas Gavazzeni, impegnata nell’aggiornamento e formazione in campo medico sul territorio, ha fortemente voluto in città e ha organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo. Humanitas Gavazzeni darà il proprio contributo scientifico all’interno della Faculty internazionale dei docenti: tre le relazioni previste, una a cura di Arturo Chiti,  professore di Humanitas University e responsabile di medicina nucleare all’Istituto Clinico Humanitas (Rozzano), l’altra di Giovanni Luca Ceresoli, oncologo esperto di neoplasie polmonari in Humanitas Gavazzeni e la terza della dottoressa Lijdia Antunovich, specialista in medicina nucleare all’Istituto Clinico Humanitas (Rozzano).

La Welcome Ceremony di venerdì 23 febbraio, alle 20, nella suggestiva cornice dell’aula Magna Sant’Agostino, vedrà l’intervento di Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università di Bergamo, e di Giuseppe Fraizzoli, amminitratore delegato di Humanitas Gavazzeni.

Sarà questa l’occasione per sottolineare come in un momento di grande evoluzione tecnologica Humanitas Gavazzeni e Università di Bergamo siano particolarmente attente a collaborazioni su occasioni di formazione specifica, di conoscenza e di apertura a livello internazionale.

Il corso della Esmit Winter School è dedicato all’impiego diagnostico dell’Imaging Multimodale: nuovi approcci legati all’impiego di “strumentazioni ibride” ad alto contenuto tecnologico  (Pet/Ct, Spet/Ct, Mri/Pet), in grado di fornire informazioni morfologiche e metaboliche, associate a sofisticati sistemi informatici che permettono la ricostruzione e la fusione delle immagini e l’analisi dei dati.

L’aggiornamento consentirà ai professionisti di utilizzare nel corso della pratica clinica  le più moderne informazioni morfologiche e funzionali al fine di arrivare a una diagnosi, con il vantaggio di migliorare le possibilità di cura e guarigione dei pazienti con patologie oncologiche, cardiovascolari, muscoloscheletriche, neurologiche ed endocrinologiche.

“L’alta tecnologia medica ha bisogno di formazione continua di alto livello – commenta Emilio Bombardieri, specialista di Medicina Nucleare e Direttore Scientifico di Humanitas Gavazzeni –, e questa deve essere offerta da Faculty internazionali accreditate a livello europeo per essere uniforme e realmente fruibile”.

Tra gli iscritti, laureati specializzati in radiologia, oncologia, radioterapia, cardiologia, neurologia ed endocrinologia provenienti da ogni parte d’Europa. A completare il quadro, una Faculty internazionale con i più qualificati specialisti del settore.

Cos’è l’imaging multimodale
Con multimodalità si intende l’impiego integrato di diverse tecnologie di diagnostica per immagini, capaci di produrre informazioni con diverso contenuto biologico e clinico, al fine di raggiungere una maggiore appropriatezza diagnostica e migliore efficienza operativa. La fusione di immagini combina visivamente le informazioni che provengono da diverse strumentazioni per superarne le singole caratteristiche e aumentarne le potenzialità.

In copertina, un immagine esempio di Imaging Multimodale
Esame Pet/Ct con 18 Fluoro-Colina comparata con TAC con mezzo di contrasto (in basso a sinistra) in un caso di sospetta trombosi neoplastica in portatore di neoplasia prostatica, in progressione biochimica e di malattia. Si evidenza patologica iperfissazione del radiofarmaco (area colorata) a livello della biforcazione venosa iliaco-cavale.

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