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A milano

Gallone al “muro delle bambole” contro il femminicidio: “Denunciare non è vergogna”

Le donne di Forza Italia al "Wall of dolls", l'installazione nel centro di Milano contro la violenza sulle donne. Per Bergamo c'era Alessandra Gallone, candidata al Senato dove fu relatrice proprio della legge contro lo Stalking

Uomini che rispettano le donne, e donne che stanno accanto ad altre donne. Una domenica mattina dedicata a sensibilizzare contro la piaga sociale della violenza perché si diffonda la cultura del rispetto a partire dalla famiglia e dalla scuola e contro l’omertà e la solitudine che generano mostruosità.

I dati del 2017 parlano di una vera e propria emergenza. Sono state 113 le donne vittime di femminicidio lo scorso anno, secondo i dati dell’associazione SOS Stalking. Con la Lombardia in testa a questo triste primato. Una strage che vede le donne indifese di fronte alla furia cieca di uomini che invece dovrebbero proteggerle.

Per ribadire il No alla violenza sulle donne e ad ogni altra forma di sopruso, le donne di Forza Italia si sono trovate al “Wall of dolls”, il muro delle bambole, l’installazione nel centro di Milano ideata da Jo Squillo contro il femminicidio e la violenza sulle donne. A presiedere l’incontro Maria Stella Gelmini, coordinatore regionale di Forza Italia che ha dichiarato: “Sono necessari alcuni importanti cambiamenti nella normativa. Raddoppiare i termini legali entro cui presentare denuncia e’ un primo inizio. La legge deve considerare che molte donne non hanno il coraggio di presentare subito denuncia”.

Gallone Gelmini

Tutte le candidate hanno portato una bambola come simbolo di adesione alla lotta contro la violenza sulle donne. Per Bergamo, presente Alessandra Gallone, candidata al Senato dove fu relatrice proprio della legge contro lo Stalking e Lella Carpino, candidata alla Regione Lombardia, entrambe esponenti di Forza Italia.

Secondo Alessandra Gallone “Sono ancora troppe le donne vittime di violenza, della forma più triste perché avviene nell’ambito degli affetti. È necessario che i sistemi di assistenza sociale riescano ad intervenire prima che avvengano questi reati, rafforzando il ruolo dei centri di ascolto e di supporto. Aumentare le risorse per sostenerli è fondamentale. E non dobbiamo mai smettere di far capire in ogni modo che denunciare non è una vergogna ma uno strumento per chiedere aiuto. Soprattutto quando in pericolo è la vita. La solitudine è il nemico più grande”.

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