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La testimonianza

“Io, vittima dei bulli: l’unica arma per sconfiggerli è il dialogo. Ascoltate e parlate”

Oggi, in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo, Luca ha deciso di aprirsi e raccontarsi a BGY

Le 13:00, dopo scuola, dal lato opposto della strada. Erano le condizioni ideali per quello che era diventato un appuntamento di routine, quello con i bulli. Da una parte l’Istituto superiore di scienze umane, dove ci andavano femmine e un maschio solo, io, dall’altra l’Istituto tecnico dove a detta del branco, ci andavano quelli veri, i maschi, loro.

Succedeva nei giorni in cui il fenomeno del bullismo usciva dalle scuole prendendo silenziosamente il possesso di piazze, stazioni, angoli del degrado e successivamente della vita in rete. Succedeva quando un ragazzino più incline alla sensibilità e ancora inesperto nei confronti delle piccole difficoltà quotidiane, cerava di difendere portafoglio, berretta nuova, faccia e diario di scuola ormai strappato. Un po’ tra i corridoi, un po’ di fuori.

L’accanimento insito nelle più esasperate leggi della natura allora si faceva più forte tra un paio di sberle, flessioni forzate in mezzo al centro città per non farsi rubare tutti i risparmi della settimana e pedate nel culo, fino alla salita sull’autobus, grazie sarei riuscito a salirci con le mie gambe. “Piccolo stronzetto piagnone”, succedeva due volte alla settimana, così per due anni o poco più, quasi sempre le stesse facce, spinte a volte dalla fame, a volte dall’istinto animale.

Come venirne a capo? Tutto parte da lì, dal dogma sempre più complesso della famiglia, dalla grande missione dell’educazione. Tutto trova sorgente dove sfociano i limiti di un futuro teso alla sostituzione piuttosto che alla riparazione. Quel che rimane di importante su cui lavorare, oggi ancora di più, sta nelle mani dei più “deboli” e va coltivato.

Perché il dialogo e l’ascolto sono discipline che richiedono tempo per grandi e piccini e se mi domandassero oggi, a postumi non ancora del tutto smaltiti, che cosa fare, direi senza dubbio parlare, parlare, parlare.

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