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Il funerale

“Ciao cara Pierangela, neanche quel maledetto treno potrà dividerci” fotogallery video

Caravaggio ha dato il suo addio alla seconda cittadina vittima del disastro ferroviario di Pioltello. Il ricordo delle amiche

Caravaggio ha dato il suo addio alla seconda cittadina vittima del disastro ferroviario di Pioltello. Dopo le esequie di Ida Milanesi – e della cremonese Giuseppina Pirri – che si sono svolte sabato 3 febbraio, nel pomeriggio di mercoledì 5 febbraio è stato celebrato il funerale di Pierangela Tadini, morta sul treno 10452 che viaggiava in direzione Lambrate e uscito dai binari lo scorso 25 gennaio.

Tante le persone a dare l’ultimo saluto a Pierangela, la cui bara è arrivata attorno alle 14 nella Parrocchia dei Santi Fermo e Rustico di Caravaggio, dove si sono tenute le funzioni religiose in forma privata.

“Il viaggio di Pierangela si è fermato su quel maledetto treno – afferma don Angelo Lanzeni, iniziando la predica – ma per lei ora inizierà un’altro viaggio”. Sempre durante la funzione religiosa il parroco ha omaggiato la donna con la toccante poesia di Pablo NerudaAmore mio, se muoio e tu non muori“.

Ancora più toccante il discorso di un’amica, che presa parola afferma: “La nostra amicizia è nata per caso, è stata un’amicizia vera e semplice, anche se è stato quel treno a dividerci, grazie per essere salita sul treno della mia vita“.

“Non è semplice trovare le parole e la forza per questo momento così doloroso – spiega un’altra conoscente mentre recita le parole scritte di proprio pugno su una lettera indirizzata a Pierangela – la spinta a farlo la troviamo grazie all’immagine fissa del tuo sorriso solare; sorriso che rivolgevi a tutti con trasporto ed emozione.”

Presente alla cerimonia il primo cittadino di Caravaggio, Claudio Bolandrini – per l’occasione non ha indossato la fascia tricolore per rispettare la forma privata della cerimonia – che in questi giorni ha istituito il lutto cittadino in memoria delle persone che hanno perso la vita in quel tragico schianto. Terminata la messa la bara di Pierangela, che abitava a Misano di Gera d’Adda ma era originaria proprio di Caravaggio, si è diretta verso il cimitero cittadino di via Sant’Eusebio dove è avvenuta la tumulazione.

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