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Caravaggio

Ida Maddalena: “Brava dottoressa, amava il ristorante che fu di suo padre”

La 61enne morta nel treno deragliato a Pioltello era dirigente medico all’istituto neurologico Carlo Besta di Milano, ma nel weekend lavorava nel locale vicino al santuario

Era molto conosciuta a Caravaggio Ida Maddalena Milanesi, una delle tre donne vittime del disastro ferroviario di giovedì 25 gennaio a Pioltello. Non solo per la sua professione di medico che l’ha portata a lavorare al prestigioso istituto neurologico Carlo Besta di Milano, ma anche per il noto ristorante “Il giardino” di cui era titolare e che gestiva dal 2007 dopo averlo ereditato dal padre Mario.

Un’attività, quella della ristorazione, che è nel sangue della famiglia di Ida, che vanta ben 4 generazioni che si sono intercambiate nel gestire l’attività, famosissima in paese. Avviato dalla bisnonna Carolina nel 1910, il locale – che si è trasferito dal 1935 nell’attuale sede – è passato prima alla nonna Ninì e poi allo zio Piero e al padre Mario fino ad arrivare a Ida che, nonostante la sua professione di medico, ha deciso di portare avanti l’attività per il grande amore che nutriva verso il locale tanto adorato dal padre scomparso.

“Ida era una persona molto forte, caparbia, di quelle che quando si danno degli obiettivi devono realizzarli a tutti i costi – ricorda una delle collaboratrici storiche del ristorante – era comunque una persona davvero alla mano, molto buona e generosa, difficile non volerle bene”.

Sposata con un collega medico, Marco Tagliaferri, il weekend Ida lo trascorreva a lavorare all’interno del locale, in compagnia del marito che dava una mano principalmente in cassa. Impossibile però tenerla ferma Ida, che “lavorava senza sosta, svolgendo lavori spesso pesanti” come ricorda Cristina, un’altra dipendente. Una passione, quella per questa attività, trasmessa anche alla figlia Valentina, studentessa di medicina di 22 anni, che da piccola a volte dava una mano alla madre.

Ristorante

Una breve parentesi anche in politica per la Milanesi, che nel 2011 si era candidata per le elezioni comunali nella fila della lista civica “La tua Caravaggio” capeggiata da Cristina Ambrosini, eletta poi come forza politica di minoranza in Consiglio comunale.

E sempre dalla politica giungono due pensieri verso la donna scomparsa. Il primo direttamente dal sindaco di Caravaggio, Claudio Bolandrini – che ha conosciuto la dottoressa durante la campagna elettorale del 2016 – il quale afferma: “Mi unisco al dolore della comunità caravaggina per la tragica perdita della dottoressa Milanesi che stimo come professionista e prima ancora come persona”.

Il secondo da Ettore Pirovano, più volte sindaco della cittadina della Bassa, che della donna era anche cugino. Oltre a ricordare l’infanzia trascorsa assieme fino all’età di 10 anni il politico si è sfogato: “Non è possibile morire in questo modo”.

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