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La classifica

Nessuna idea per Natale? Pubblicati i dieci migliori libri dell’anno

E per voi, quali libri non possono mancare sotto l'albero?

È tempo di bilanci anche per quanto riguarda i libri, e il New York Times non ha tardato nello stilare la lista dei 10 migliori libri del 2017, selezionati dagli editor del “New Tork Times Book Review”. Eccoli qua di seguito, divisi fra narrativa e saggistica.

NARRATIVA

1. “Autumn, a novel”, di Ali Smith [scozzese]

Il libro parla della straordinaria amicizia fra Daniel Gluck, un anziano 101enne autore di canzoni, e la figlia di una vicina di casa del protagonista. Lo sviluppo di quest’amicizia rappresenta il cuore del libro, che parla anche dell’Inghilterra a partire degli anni ’60 fino ad arrivare ai giorni nostri, al fenomeno della Brexit. Ali Smith ha voluto, inoltre, attraverso questo libro, indagare le tortuosità dell’immaginazione umana.

2. “Exit West”, di Mohsin Hamid [pakistano]

Partendo dalla narrazione della fuga di due giovani migranti, Nadia e Saeed, dalla guerra civile che affligge il loro paese, l’autore compie una meditazione sulla psicologia dell’esilio: è la distopia di un mondo devastato da catastrofi e barbarie, dove però le persone continuano a far progetti ed avere sogni. All’interno del libro si fondono il reale e il surreale, e questo è forse il modo migliore per far emergere le faglie politiche che ci sono nel mondo.

3. “Pachinko”, di Min Jin Lee [americano-coreana]

Il romanzo racconta la vicenda di quattro generazioni di una famiglia coreana, inizialmente situata nella parte della Corea occupata nel secolo XX dai giapponesi, e poi – dopo l’emigrazione – proprio in Giappone, negli anni che vanno dalla seconda guerra mondiale al 1980 circa, Presenti all’interno del libro i temi del successo e della sofferenza, così come anche i pregiudizi e le tradizioni. La storia della famiglia che Min Jin Lee racconta non è molto lontana dalle storie di vita di molte altre persone dei giorni nostri, che chiedono soltanto di poter appartenere al luogo dove vivono.

4. “The Power”, di Noemi Alderman [inglese]
Alderman immagina che la situazione attuale del mondo – la nostra storia, le nostre guerre, la nostra politica – venga ulteriormente complicata dall’avvento di una letale forza elettrostatica, che si manifesta unicamente nelle donne e che ribalta le dinamiche di genere e di potere. È una storia affascinante, che esplora i meccanismi grazie ai quali il potere riesce a corrompere chiunque. L’autrice, provocatoriamente, suggerisce che gli orrori della storia non si possono evitare.

5. “Sing, Unburied, Sing”, di Jesmyn Ward [statunitense]

Ward racconta la storia di un ragazzo 13enne e della sorella che, assieme alla madre tossico-dipendente di colore, vanno a prendere il padre che esce di prigione. È la storia di persone normali, che vengono però classificate dalla società come “drogati” o “prodotti della criminalità” oppure “poveri di campagna”. All’interno del libro, che raggiunge un notevole livello di empatia, emergono chiare le dinamiche razziali e sociali del sud degli USA.

SAGGISTICA

1. “The Evolution of Beauty: How Darwin’s Forgotten Theory of Mate Choice Shapes the Animal World – and Us”, di Richard Prum [statunitense]

Se un libro scientifico può essere sia sovversivo sia femminista sia cambiare il modo in cui guardiamo al nostro stesso corpo, beh questo ne è l’esempio. Prum costruisce una difesa della seconda teoria della selezione sessuale di Darwin, all’interno della quale egli fa emergere la propria volontà di considerare anche la soggettività ed il desiderio di bellezza come parte del processo dell’evoluzione.

2. “Grant”, di Ron Chernow [statunitense]

È la biografia di Ulysses Simpson Grant, generale al comando dell’esercito unionista statunitense durante la guerra civile, nonché presidente degli Stati Uniti dal 1869 al 1877. Più che una lezione di storia su Grant e sugli stati Uniti del tempo, questo libro rappresenta uno specchio dei giorni nostri: in un periodo – quello americano del secolo XIX così come quello attuale – di ineguaglianze economiche e di supremazia della parte bianca della popolazione, il lavoro politico di Grant a difesa dell’uguaglianza e contro la segregazione raziale deve essere un esempio da non dimenticare.

3. “Locking Up Our Own: Crime and Punishment in Black America”, di James Forman Jr [statunitense]

È un saggio sul sistema giudiziario americano, e sul suo effetto discriminatorio nei confronti della popolazione afroamericana. Forman fa trasparire la sua idea secondo cui per demolire il sistema americano d’incarcerazione di massa c’è bisogno di un nuovo significato di giustizia, che prediliga la responsabilità e non la vendetta.

4. “Prairie Fires: The American Dreams of Laura Ingalls Wilder”, di Caroline Fraser [statunitense]

È il libro-biografia di Laura Ingalls Wilder, l’autrice de “La casa nella prateria”, curato da Fraser, dedicatasi ad un’attenta ricerca per poter dare al proprio pubblico un nuovo occhio con cui guardare la storia dell’America dell’Ovest, dando maggior spazio ai nativi americani cacciati dai colonizzatori bianchi.

5. “Priestdaddy, a memoir”, di Patricia Lockwood [statunitense]

Lockwood intreccia all’interno di questo libro la storia della propria famiglia – il padre della scrittrice è un prete cattolico – con il proprio romanzo di formazione, parlando anche della crisi che condusse lei e il proprio marito a dover vivere nella mansarda della canonica dei genitori.

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