Sarebbero l’autore del delitto, il mandante e un favoreggiatore i tre cittadini indiani arrestati nella mattinata di venerdì 15 dicembre dai carabinieri di Treviglio tra le province di Bergamo e Brescia: sono accusati a vario titolo del delitto di Amandeep Singh, il magazziniere indiano di 22 anni ucciso a Palosco a metà settembre con un colpo di pistola, mentre si trovava sul balcone dell’appartamento in cui viveva con la famiglia, in via Spampatti (LEGGI QUI).
I militari dell’Arma avrebbero anche trovato la pistola con la quale uno dei tre avrebbe ucciso il 22enne: un colpo esploso a tarda sera dalla strada e che avrebbe dovuto essere semplicemente un avvertimento ma il proiettile, calibro 380, aveva colpito mortalmente Amandeep.
Il ragazzo, agonizzante, era riuscito a chiamare i soccorsi ma è poi spirato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: da subito le indagini, coordinate dal pm Emanuele Marchisio, si erano concentrate su una possibile faida tra connazionali per questioni legate al denaro, con la vittima che avrebbe prestato poco più di 500 euro a una banda.
Per l’omicidio, avvenuto nella serata di domenica 10 settembre, i carabinieri della compagnia di Treviglio avevano già arrestato nella notte tra il lunedì e il martedì seguenti due cittadini indiani di 27 e 29 anni residenti in Bergamasca, fermati in un’auto all’interno della quale era stata rinvenuta un’ascia.
Un altro 28enne era stato denunciato per favoreggiamento, in quanto sospettato di pianificare la loro fuga all’estero.
La svolta nelle indagini per la morte di Amandeep Singh nella mattinata di venerdì: sabato i carabinieri forniranno tutti i dettagli relativi alla vicenda.
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