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Coldiretti

Bergamo, settore agrario in ripresa grazie a latte e carni suine

Da una prima analisi emergono dati che evidenziano una crescita del valore aggiunto della produzione lorda vendibile dell’ 8,7% rispetto al 2016

La Giornata provinciale del Ringraziamento che si celebrerà domani a Sarnico è anche l’occasione per tracciare un bilancio dell’annata agraria appena conclusa. Dopo la pesante crisi che ha colpito il settore lo scorso anno, l’agricoltura bergamasca nel 2017 è stata caratterizzata da sensibili segnali di ripresa. Da una prima analisi realizzata da Coldiretti Bergamo emergono dati che evidenziano una crescita del valore aggiunto della produzione lorda vendibile dell’ 8,7% rispetto al 2016, anno in cui il risultato economico per le aziende agricole è stato drammaticamente basso. “Si registra una crescita ma non abbiano ancora recuperato quanto perso negli ultimo quinquennio, – sottolinea il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio -;ora è necessario consolidare anche nei prossimi anni questa tendenza con interventi mirati a valorizzare ad ogni livello i prodotti dei nostri territori”.

I settori che hanno presentato le migliori performance sono quelli legati alla zootecnia e in particolare il comparto lattiero caseario, dove il latte per l’effetto combinato dell’aumento del prezzo alla stalla, della produzione e dell’introduzione dell’etichettatura di origine ha registrato un recupero del quasi l’11% rispetto al 2016, annata con la remunerazione tra le più basse in assoluto nell’ultimo periodo. Più contenuto è stato l’aumento per i formaggi con il Grana Padano che ha fatto registrare un incremento solamente del 3% rispetto al 2016, ma ancora in deficit rispetto alle quotazioni raggiunte negli anni precedenti.

Segnali di ripresa si sono rilevati nel settore suinicolo, dove la media delle quotazioni della Commissione Unica Nazionale è in crescita rispetto al 2016; trend positivo nella prima parte dell’anno anche per le carni avicole, comparto per il quale però sono ancora da valutare gli effetti dell’epidemia di influenza aviaria attualmente in corso.

Un altro settore che non ha beneficiato di segnali di crescita nel 2017, e che già ha scontato pesanti difficoltà anche negli anni scorsi, è quello relativo alle carni rosse per il quale le quotazioni si sono mantenute per tutto l’anno sullo stesso livello del 2016.

Annus horribilis per le produzioni di miele dove per effetto della siccità di inizio anno, seguita dalle gelate tardo primaverili, la perdita di prodotto è stata in generale di oltre il 30% arrivando a toccare punte dell’80% per determinate produzioni stagionali.

Nel comparto viticolo a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli assistiamo ad una riduzione in bergamasca di circa il 15%, compensata però da un elevato livello di qualità; lo stesso discorso vale per l’olio dove la riduzione produttiva è stata maggiore.

Il florovivaismo ha evidenziato segnali incoraggianti, che potranno essere consolidato in futuro grazie all’ottenimento del cosiddetto “Bonus fiscale”, la misura di defiscalizzazione dei lavori di giardinaggio con la possibilità di godere di una detrazione sul costo sostenuto.

Il settore dove ancora non si intravedono sostanziali segnali di ripresa è quello relativo alle colture erbacee. Un pesante periodo di siccità estiva (comunque ben controllata grazie all’impegno del consorzio di bonifica) e un trend di quotazioni molto basse hanno contribuito a ribassarne la redditività che in molti casi non è riuscita neppure a coprire i costi di produzione.

“Va evidenziato che la contrazione dei raccolti non comporta solo danni economici per gli agricoltori – spiega Brivio – ma anche il rischio per i consumatori che prodotti di importazione vengano spacciati per italiani e finiscano nel carrello della spesa. Per questo Coldiretti raccomanda attenzione alle etichette con l’origine dei prodotti, consiglia gli acquisti diretti dagli agricoltori soprattutto per prodotti facilmente conservabili in casa come olio, vino e miele”.

Coldiretti Bergamo sta lavorando all’impostazione di interventi che rendano strutturali anche per il futuro i segnali di crescita riscontrati nel 2017, attraverso scelte che puntino a valorizzare le produzioni agricole bergamasche sotto ogni loro aspetto.

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