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Appunti & virgole

Gasp…ita che Atalanta! Vola sull’Eurostar e ci fa sognare

l'Europa esalta i nerazzurri, che volano a Liverpool spinti dagli oltre tremila tifosi bergamaschi. Ora l'ultima sfida al Lione

L’Atalanta vola sull’Eurostar: superato il primo scoglio del girone, ora si punta al primo posto.

Sembra ieri, quando il sorteggio di Europa League fu accolto con grande pessimismo, diciamo pure sconforto. E tanti già ritenevano i nerazzurri battuti in partenza, destinati all’eliminazione sicura. Ma perché poi?

In realtà c’era sì un signor Lione, quarto nel campionato francese (come l’Atalanta in serie A) e secondo l’anno prima, semifinalista di Europa League. Ma l’Everton non era certo il Liverpool e, a parte i tanti soldi spesi sul mercato, era tutto da dimostrare che potesse ritenersi già una grande. Tantomeno l’Apollon. Per dire che l’Atalanta non doveva certo considerarsi già tagliata fuori, tutt’altro: doveva e poteva giocarsela fino in fondo.

E oggi? Gasp…ita, che Atalanta! I risultati, la classifica, parlano chiaro. I commentatori di Sky, che trasmettono in esclusiva l’Europa League, celebrano la Dea come ai tempi in cui (semifinale 1988 col Malines) l’Atalanta era rimasta l’unica rappresentante italiana nelle Coppe europee. Vincono tutte le italiane, è vero, però se il Milan cammina, l’Atalanta vola. Guardate una partita dei rossoneri e confrontatela con una dei nerazzurri e vi rendete conto di quanto sia lontano il calcio di Gasperini, quanto sia più spettacolare dalla noia che passa alla Scala del calcio.

L’ha detto anche l’allenatore che fino all’altro ieri aveva guidato i nerazzurri nell’ultima vittoria in una trasferta europea, cioè a Istanbul contro il Fenebahce il 24 ottobre 1990, 1-0 gol di Bonacina. Frosio, allora allenatore e oggi tifoso nerazzurro, non ha dubbi: “L’Atalanta per come gioca è la più europea delle nostre squadre, è proprio adatta al palcoscenico europeo, che interpreta benissimo, più ancora che alla serie A”.

Detto prima della goleada di Liverpool, al Goodison Park diventato una specie di succursale del Mapei Stadium, la casa di coppa dei bergamaschi. Cristante dà il la alla grande festa dopo appena 12′ e nella ripresa allunga col suo pezzo di repertorio preferito, il colpo di testa: settimo gol stagionale, è lui il bomber nerazzurro.

E non importa che non facciano gol Petagna e Gomez. Il primo fa un lavoro sfiancante e, come spesso accade, non è abbastanza lucido per fare gol. Il Papu vorrebbe ma non può, non è ancora lui e sbaglia anche un rigore.

Pazienza. L’Atalanta è oltre il Papu, è una squadra ben organizzata dal maestro Gasperini e in Europa si esalta, anche con un sorprendente Castagne, anche senza Ilicic. Che poi l’avversario sia confuso e infelice poco importa: bisogna saper anche approfittare e tradurre sul camppo la superiorità tecnica e di gioco. L’Atalanta rischia anche di subire il pareggio, bravo Berisha, bravo Toloi a evitare di subire gol. E proprio il rigore sbagliato dà la scossa per l’apoteosi finale, col Papu che diventa uomo assist, Gosens che inventa un eurogol e Cornelius che in poco più di dieci minuti esplode la sua potenza con una doppietta.

I tifosi bergamaschi a Liverpool sono in delirio, chi è rimasto a casa davanti alla tv non crede ai propri occhi. Eppure è tutto vero, l’Atalanta resta in testa e si giocherà il primato nell’ultima sfida in casa col Lione.

Comunque vada, sarà un successo. Grazie Gasp, cara Atalanta facci sognare ancora.

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