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Il convegno

Commercialisti e Confindustria fanno il punto sul falso in bilancio: norme più severe

Lunedì 13 novembre dalle 14 alle 18.30 si svolgerà un convegno al Centro Congressi Giovanni XXIII a Bergamo.

Mose, Expo, Mafia Capitale: sono solo alcuni dei gravi fenomeni corruttivi verificatisi recentemente in Italia. Episodi che hanno destato sgomento nell’opinione pubblica e che hanno portato il legislatore a inasprire la normativa sul falso in bilancio, considerato “reato spia” dei fenomeni corruttivi.

All’approfondimento del nuovo testo di legge, i cui effetti si ripercuotono su tutti coloro che quotidianamente hanno a che fare con attività economiche d’impresa, è dedicato il convegno «Falso in bilancio: gli impatti della riforma per gli operatori» organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo in collaborazione con Confindustria Bergamo, lunedì 13 novembre 2017 dalle 14.00 alle 18.30, al Centro Congressi Giovanni XXIII in viale Papa Giovanni XXIII, 106, a Bergamo.

«La riforma del falso in bilancio, frutto dell’intervento del legislatore nel 2015, ha delineato nuovi confini soggettivi e oggettivi con riguardo a questa fattispecie di reato, determinando anche un acceso dibattito giurisprudenziale. La riforma attuata ha risposto all’esigenza di rafforzare i presidi e gli strumenti di contrasto ai reati societari e alle attività corruttive a fronte dell’inadeguatezza evidenziatasi con la previgente disciplina. Un tema estremamente attuale che intendiamo indagare attentamente affinché i nostri professionisti possano essere preparati nella gestione di tali attività» – anticipa Simona Bonomelli, presidente dell’Ordine dei dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo che aprirà i lavori insieme a Stefano Lania, Responsabile Area Fiscale e Societaria Confindustria Bergamo.

La nuova disciplina, infatti, distingue le false comunicazioni sociali delle società quotate (art. 2622 cod. civ.) dalle false comunicazioni sociali delle società non quotate (art. 2621 cod. civ.). Entrambe le fattispecie sono strutturate come reati di pericolo concreto, procedibili d’ufficio e sono sanzionate come delitto, seppure con una differenza significativa per quanto riguarda le cornici edittali. L’aspetto più rilevante della nuova normativa, in particolare, è il trattamento sanzionatorio: molto più severo rispetto al passato, con conseguenze sul piano della prescrizione, sull’applicabilità di misure cautelari (coercitive e interdittive) e sulla possibilità di ricorrere anche a intercettazioni.

Tutti aspetti che saranno analizzati nel corso del convegno con la partecipazione di esperti e professionisti, tra cui Fabio Pelosi, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Bergamo, e Renato Bricchetti, Presidente di Sezione Corte di Appello di Milano, a cui sono affidate le conclusioni della giornata tesa ad approfondire i risvolti giuridici, giurisprudenziali, di carattere contabile e aziendalistico della riforma, affrontando anche le questioni processuali derivanti dalla nuova disciplina con uno sguardo alle possibili prospettive operative e normative della materia.

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