Il caso del setter sepolto vivo a Zanica non smette di far discutere. L’ha scoperto, piena di orrore e tristezza, ad opera di una donna che stava facendo una passeggiata. Ha sentito guaire il cane, si è avvicinata al posto da cui venivano i gemiti e ha visto che era riuscito a sollevare la testa dal terriccio con cui era stato seppellito e urlava il proprio dolore. La giovane donna l’ ha salvato e ora l’animale, una femmina di una decina d’anni, è in cura al canile di Verdello (leggi qui).
Due persone sono state denunciate. Sono il proprietario del setter, malato di tumore, e il proprietario del terreno in cui è stato seppellito ancora vivo, dopo essere stato preso a bastonate dai due amici di 77 e 83 anni.
“La mostruosità dell’atto compiuto ci riporta indietro di decenni, vanificando l’intera campagna di sensibilizzazione perpetrata dalle istituzioni, al fine di evidenziare l’importanza della vita, sia anch’essa riferita ai nostri compagni di vita quotidiana”, commenta il Codacons, che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica “affinché l’autore di questo vile atto risponda della proprie azioni e si evidenzi l’importanza della tutela della vita”.
Sulla faccenda è intervenuto anche il sindaco di Zanica, Luigi Locatelli, cercando di smorzare un poco gli animi dopo la bufera che si è scatenata sul web: “Un cane preso a badilate e sepolto vivo è una cosa orrenda – commenta -. Abbiamo i nomi delle persone responsabili le quali subiranno un procedimento penale, oltre che farsi carico di tutti i costi. La pietà umana verso i cani non si tramuti ora in odio verso chi ha compiuto un gesto così assurdo, figlio di una cultura (o meglio, di ignoranza) che non ci appartiene più, o meglio, non ci dovrebbe appartenere più”.
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