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La dottoressa risponde

Giovani e malattie trasmesse sessualmente: quale contraccettivo?

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Ragazzi e ragazze, oggi voglio parlarvi di un tema molto importante e un po’ tabù, ossia la contraccezione. Spesso la sottovalutiamo, perché in fondo ci sentiamo abbastanza grandi e responsabili da rischiare utilizzando il coito interrotto oppure con calendario alla mano calcoliamo i giorni fertili in cui astenerci, manco fossimo ancora nel 1900. Ma vi siete mai posti il problema che la donna non è una macchina e come tale può non essere regolare come un orologio svizzero? Oppure avete mai pensato che gli spermatozoi, minuscoli esserini indifesi spesso sottovalutati, possono fecondare l’ovulo anche dopo qualche giorno? Per non parlare del metodo del coito interrotto, altamente fallace visto che non è affatto rara la fuoriuscita di materiale spermatico prima dell’eiaculazione vera e propria. Alt, non voglio creare allarmismo! Quindi vi prego continuate a leggere, perché voglio semplicemente illustrarvi tutti i metodi contraccettivi oggi in commercio, affinchè ciascuno di voi sia informato e possa perciò prendere le sue decisioni con maggior consapevolezza.

Partiamo con i cosiddetti metodi barriera.

Il più conosciuto è senza dubbio il preservativo: esso è il solo ed unico sistema che protegge da malattie sessualmente trasmissibili. I dati che emergono dal 56mo congresso dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri sono piuttosto allarmanti: la sifilide in Italia è in aumento del 400% dal 2000, la gonorrea ha visto raddoppiare i casi in Europa tra il 2008 e il 2013 e i casi da virus hiv sono cresciuti tra gli over 50. Perciò il preservativo va comunque sempre aggiunto in caso di relazioni in cui non si è sicuri del proprio partner, anche in presenza di un altro metodo contraccettivo, se non si vogliono correre rischi. Il suo vantaggio è poi senza dubbio la facile reperibilità (anche in distributori posti all’esterno della farmacia) senza prescrizione medica, ma l’affidabilità dipende dal corretto utilizzo.

Poco conosciuto è invece il diaframma, che è un dispositivo in gomma flessibile da inserire in vagina per evitare il passaggio degli spermatozoi nell’utero; esso è un metodo abbastanza sicuro ma deve essere sempre associato ad uno spermicida e deve restare in vagina per le otto ore successive al rapporto proprio perché, come dicevo sopra, gli spermatozoi possono sopravvivere parecchie ore.

Ci sono poi i metodi ormonali, tra cui il più conosciuto è senza dubbio la pillola.
Essa può essere estroprogestinica e in questo caso va assunta per tre settimane tutti i giorni con un periodo di sospensione di qualche giorno; contenendo estrogeni essa non è adatta a chi ha predisposizione genetica a trombosi, ictus, infarti, emicranie e a pressione alta. A questi soggetti si tende a consigliare la pillola solo progestinica, che va assunta in modo continuativo senza sospensioni.

LEGGI QUI: “Pillola del giorno dopo: come funziona?” La risposta della dottoressa

Un sistema che si sta diffondendo soprattutto negli ultimi anni è l’anello vaginale: esso va inserito e lasciato in vagina per tre settimane e alla fine della terza settimana deve essere rimosso; dopo una settimana di sospensione, in cui si presenterà il ciclo mestruale, si utilizzerà un nuovo anello. Il vantaggio di questo sistema è che gli ormoni vengono rilasciati in loco causando minori effetti collaterali e inoltre l’efficacia non dipende dal posizionamento, poiché una volta inserito esso si posiziona naturalmente nella parte alta della vagina.

Un altro sistema abbastanza venduto è il cerotto: ciascuna confezione contiene tre cerotti, che andranno applicati uno a settimana (più una settimana di sospensione). Tale sistema rilascia attraverso la cute la dose estroprogestinica necessaria a impedire l’ovulazione; è indifferente il punto in cui sceglierete di metterlo, il consiglio è di cambiare sempre la posizione per evitare irritazioni cutanee. Tutti questi contraccettivi di tipo ormonale di cui vi ho parlato possono essere acquistati in farmacia con una ricetta detta ripetibile, che viene redatta dal ginecologo ed ha validità di sei mesi per l’acquisto di dieci confezioni.

Esistono poi dei sistemi un po’ particolari che richiedono l’intervento del medico: l’impianto contraccettivo sottocutaneo e la spirale ormonale. L’impianto contraccettivo sottocutaneo è un bastoncino sottile che viene impiantato dal ginecologo nel braccio e assicura una contraccezione di tre anni; contiene solo l’ormone progestinico (minori effetti collaterali) e il vantaggio è che non ci sono rischi di dimenticanze.
La spirale è invece un dispositivo a forma di T che viene applicato all’interno dell’utero e rilascia ormone progestinico per cinque anni; è tuttavia sconsigliata a chi non ha ancora avuto gravidanze.

Se sei arrivato a leggere fino a qui significa che non ti ho annoiato, ma anzi spero di averti dato degli importanti spunti di riflessione. L’argomento è vastissimo, ho fatto del mio meglio per renderlo semplice e breve. Per chi volesse qualche dettaglio in più su uno di questi contraccettivi in particolare, ricordo che sono a disposizione! A presto

Dottoressa Maddalena Boreatti

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MADDALENA BOREATTI
Maddalena boreatti
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