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I videogiochi sono uno sport: presto alle Olimpiadi?

Le Olimpiadi sono interessanti anche perché a ogni competizione quadriennale spuntano nuove e a volte strane discipline

Le Olimpiadi sono interessanti anche perché a ogni competizione quadriennale spuntano nuove e a volte strane discipline. Che peraltro attirano l’attenzione e conquistano il pubblico.L’anno scorso il comitato Olimpico (Cio) ha ammesso a Tokio 2020 cinque sport: skate, surf, karate, arrampicata sportiva e baseball (softball per le donne).

Ma adesso il Cio fa un’apertura storica annunciando ufficialmente che i cosiddetti e-sports possono essere considerati una vera e propria “attività sportiva”. I videogiochi per essere pienamente riconosciuti come sport dovranno comunque rispettare i valori olimpici e dotarsi di strutture per i controlli antidoping e la repressione di fenomeni come le scommesse.

“Gli e-sports competitivi – è scritto nel comunicato del Comitato internazionale olimpico – possono essere considerati un’attività sportiva, e i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un’intensità che può essere paragonata a quella degli atleti delle discipline tradizionali”. Il Cio fa notare che “gli ‘e-sports’ sono in forte crescita, in particolare fra i giovani dei vari Paesi, e ciò può essere la piattaforma per un coinvolgimento nel movimento olimpico”. Nella nota del Comitato internazionale olimpico viene auspicato che il Cio stesso assieme alle associazioni internazionali delle varie federazioni sportive “abbia un dialogo con l’industria dei videogiochi e i cibernauti per esplorare maggiormente questa area e le possibilità che offre”.

La nota diffusa potrebbe essere il primo passo verso l’ingresso dei videogiochi nel mondo olimpico.

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