“Mi piacerebbe sapere cosa facesse la persona ripresa alle 23 mentre si nasconde, probabilmente per l’arrivo di qualche auto. Casualmente proprio la sera in cui sono stati commessi gli atti vandalici al cimitero e dalle indagini risulta che chi si sia introdotto lo abbia fatto prima di mezzanotte”. A poco più di due settimane dal raid nazista al campo santo del suo paese, il sindaco di Cisano Andrea Previtali passa all’attacco. Il Primo cittadino cisanese ha inviato in redazione il filmato delle telecamere di sorveglianza che quella sera hanno ripreso un uomo aggirarsi con fare sospetto nella zona di via don Omobono Imberti.
Sono circa le 23, approssimativamente l’orario dell’incursione, e la persona ripresa ha con sé un borsone. Era martedì 12 settembre quando i vandali, probabilmente più di uno, hanno fatto irruzione nel cimitero scavalcando il cancello.
Una volta all’interno hanno preso di mira alcuni loculi, una decina in tutto, dai quali hanno rubato i fiori e i lumini. Gli ignoti si sono quindi diretti verso le tombe, e ad alcune di esse hanno staccato le lettere per poi ricomporle per formare scritte ingiuriose rivolte al defunto. Su altre, tra le quali quella di un bambino, hanno invece disegnato con alcuni sassolini delle svastiche o lasciato sette lumini, a simboleggiare il Menorah, il candelabro ebraico a sette punte.
Sul caso stanno indagando i carabinieri di Cisano, che hanno analizzato proprio le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.
“Sono passate ormai più di due settimane e, dopo le indagini di carabinieri e polizia locale che hanno portato ad alcune conclusioni, mi sento in obbligo di pubblicare i filmati delle riprese delle telecamere davanti al cimitero – spiega Previtali – . Con questo video spero che qualcuno possa riconoscere la persona ripresa. Scoprire chi ha fatto quegli atti vandalici renderebbe onore, dignità e giustizia ai nostri morti profanati. Chi ha commesso un atto del genere è come se li avesse uccisi due volte. Sono convinto che riusciremo a scoprire chi sia stato, lo dobbiamo fare per i nostri cari defunti”.
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