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Il ricordo

Addio a Claudio Nessi, “un vero liberale”

Si è spento domenica Claudio Nessi, noto esponente di una famiglia storica di commercianti della città, ma soprattutto anima e organizzatore del PLI a Bergamo dalla metà degli anni '70 alla sua estinzione. Lo ricorda Valter Grossi.

Si è spento domenica Claudio Nessi, noto esponente di una famiglia storica di commercianti della città, ma soprattutto anima e organizzatore del PLI a Bergamo dalla metà degli anni ’70 alla sua estinzione. Il suo impegno fu decisivo per il raggiungimento di quell’intesa politica tra laici, ed in particolare tra liberali e socialisti, che sfociò nel pentapartito anche a livello locale.

Non meno importante fu il suo contributo all’elezione a sindaco di Guido Vicentini, che gli offrì un posto da vice sindaco che lui rifiutò.

“Fu tra i pochi liberali che non cedettero alle lusinghe delle sirene del cosiddetto ‘liberalismo di massa’, di fronte all’imperversare del quale preferì mettersi in disparte” commenta Valter Grossi, liberale, già assessore a Bergamo, che lo ricorda.

“Claudio fu la quintessenza del liberalismo di tendenza giolittiana (governare dal centro guardando a sinistra), arricchita da una precisione e puntualità maniacale di impronta asburgica. Attento alle ragioni di tutti, manteneva rapporti cordiali e corretti con gli interlocutori di tutte le parti politiche, pur nutrendo una prudente diffidenza verso ogni forma di democristianeria. La sua attitudine al compromesso e alla mediazione non ebbe mai nulla nulla di ambiguo o meno che cristallino (in questo un vero liberale)”.

Governò per molti anni un partito composito, prosegue Grossi, “riuscendo a inglobare nella prassi quotidiana quelle che io definisco le scorie del cattivo malagodismo con le mie e di altri fughe in avanti, che il tempo in parte ha temperato. Un uomo probo ed onesto, che non volle mai coronare il suo impegno con qualche legittima soddisfazione personale”.

“Che altro dire? Diventiamo vecchi col privilegio di aver vissuto una politica che era anche scuola di vita e formazione culturale. ‘Attenzione’, diceva, col quel dito puntato sul naso…”

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