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Mario zirafa

Tra i 10 e 20 profughi a Ponte San Pietro, il sindaco non ci sta

Verrebbero alloggiati in uno stabile di proprietà privati a Locate e gestiti da una cooperativa.

L’emergenza migranti pare non aver fine e la modalità di distribuzione dei richiedenti asilo da parte della Prefettura pare aver creato qualche mal di pancia all’interno delle amministrazioni comunali bergamasche.

Ultimo caso in ordine cronologico quello di Ponte San Pietro dove il sindaco Marzio Zirafa (Lega Nord) ha firmato una lettera ai cittadini in cui si specifica la contrarietà da parte dell’amministrazione comunale ad accettare altri richiedenti asilo.

Secondo l’avviso alla cittadinanza sarebbe previsto l’arrivo di nuovi profughi in numero oscillante fra i 10 ed i 20, che verrebbero alloggiati in uno stabile di proprietà privati in Via Moroni (quartiere Locate) e gestiti da una cooperativa. “L’Amministrazione Comunale che non ha competenze dirette in materia, da parte sua non ha mai messo a disposizione alloggi comunali perché non accettiamo questo business effettuato sulla pelle delle persone realmente bisognose e in quanto i Comuni vengono sempre scavalcati – dichiara il sindaco nel documento – Non cambiamo idea, restiamo sempre contrari a questa operazione economica scambiata per accoglienza (4,7 miliardi di euro l’anno a carico del bilancio statale, mentre lo Stato centrale taglia i fondi per il sociale ai Comuni…)”. E annuncia che chi accoglie i profughi non avrà l’appoggio dell’amministrazione.

Da parte dell’amministrazione è stata inoltrata una lettera al prefetto, in cui si chiedevano chiarimenti sulla notizia dell’arrivo di altri richiedenti asilo politico, oltre all’esplicita richiesta di non inviare altri profughi sul territorio comunale in qualsiasi caso. Già da tempo l’amministrazione investe un elevato numero di risorse per l’integrazione, però l’aumento del numero dei richiedenti potrebbe modificare alcuni equilibri : “Il nostro Comune investe già numerose risorse per erogare servizi che supportano il lungo e importante percorso di integrazione delle famiglie e dei cittadini stranieri, alcuni dei quali con il tempo divenuti cittadini italiani: l’eventuale assegnazione a questo ente di ulteriori richiedenti asilo recherebbe pregiudizio ad una corretta politica di integrazione, vista l’incidenza significativa del numero di cittadini stranieri già residenti stabilmente a Ponte San Pietro (17,3% della popolazione totale), oltre a minare la serenità delle comunità locali.”

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