• Abbonati
Tragedia di villongo

“Avevo paura, stavo scappando: non l’ho ucciso volontariamente” fotogallery video

All'origine ci sarebbero un amore non corrisposto e una serie di minacce: ma Donatella Chiari pare abbia investito mortalmente Agron Beshmata senza volerlo

Non aveva mai dato troppo peso agli sms dai toni intimidatori che quell’uomo le inviava: quando però se l’è ritrovato fuori dalla biblioteca in cui lavora, armato di coltello, ha avuto paura e dopo una violenta discussione ha cercato di fuggire in auto, investendolo mortalmente.

Si è consumata così la tragedia di lunedì mattina in via Roma a Villongo, dove Agron Beshmata, 44enne albanese, residente a Chiari, sposato con una connazionale e padre di due figli, ha perso la vita dopo essere stato travolto dall’auto guidata da Donatella Chiari, anch’essa 44enne e di Chiari, sposata e con un figlio.

L’uomo, secondo la versione della donna al sostituto procuratore Gianluigi Dettori, qualche anno fa aveva lavorato nell’impresa edile di suo padre e in questo modo era riuscito, invaghito di lei, a ottenere il suo numero. Aveva così iniziato a scriverle una serie di messaggi, in modo sempre più ossessivo.

Domenica sera, quando la donna è rincasata dopo una serata al cinema con il figlio e un ragazzo di Chiari al quale aveva dato un passaggio, lui l’ha attesa all’esterno dell’abitazione di via Rudiano e le ha urlato insulti di ogni tipo, accecato dalla gelosia verso quel giovane che lei aveva accompagnato.

Non contento, le aveva anche scritto un sms: “Se non fai quello che ti dico, ti brucio il figlio”. A questo punto Chiari si era recata dai carabinieri per segnalare l’accaduto. I militari avevano convocato l’albanese in caserma per un richiamo, ma lui aveva risposto che quella donna era una poco di buono e che il figlio che ha l’aveva avuto con lui.

Infine lunedì mattina si è fatto prestare l’auto, un’Audi, da un amico e si è recato a Villongo, armato di un coltello a serramanico. Erano quasi le 8.30 quando la 44enne, come ogni mattina, è arrivata nel parcheggio della biblioteca dove lavora. Una volta scesa dalla sua Mercedes Classe B si è accorta che poco più in là c’era l’albanese ad attenderla.

I due hanno iniziato a discutere animatamente: l’uomo all’improvviso ha estratto la lama e l’ha ferita prima a un fianco, poi alla mano, mentre la donna cercava di ripararsi. Infine le ha puntato il coltello alla gola e l’ha costretta a salire in auto: “Adesso fai ciò che ti dico io”, le avrebbe urlato. Chiari, impaurita, ha obbedito ma una volta a bordo è riuscita a bloccare le portiere prima che lui riuscisse a salire.

A questo punto Beshmata ha dato in escandescenze: prima ha strappato lo specchietto retrovisore destro, poi ha iniziato a urlare e a girare attorno alla vettura. La donna, per cercare di fuggire, avrebbe messo in moto e inserito la retro, travolgendo l’uomo che era rimasto dietro. Un impatto tremendo, con l’albanese che ha riportato gravi traumi al torace e al capo, che gli sono stati fatali. Inutile l’intervento del personale medico, chiamato dalla stessa donna, così come i carabinieri e la polizia locale.

Donatella Chiari, che ha riportato solo lievi ferite ed è stata medicata all’ospedale Habilita di Sarnico, al momento non risulta indagata: secondo gli inquirenti era impaurita e stava solo fuggendo dal suo aggressore per salvarsi.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
maria ori belometti sindaco villongo
Lunedì mattina
Tragedia di Villongo, il sindaco: “Quell’uomo la perseguitava da tempo”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI