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Cena post ramadan

L’Islam e il dialogo, tutti a tavola: a Nembro c’è l’Iftar fotogallery

C'è una tavola imbandita che è qualcosa di più di un dialogo. Venerdì sera, in Piazza della Libertà, nembresi musulmani e cattolici si sono seduti a tavola per celebrare insieme il primo Iftar pubblico a Nembro.

C’è una tavola imbandita che è qualcosa di più di un dialogo. Venerdì sera, in Piazza della Libertà, nembresi musulmani e cattolici si sono seduti a tavola per celebrare insieme il primo Iftar pubblico a Nembro.

Curatrice di questo “banchetto” è stata l’Associazione Biladi (parola araba che significa “la mia terra”), associazione di promozione sociale fondata a Nembro nel 2011 da alcuni cittadini nembresi di origine marocchina. Che cosa è esattamente l’Iftar? E come si inserisce nella cultura musulmana?

L’Iftar è il pasto serale consumato dai musulmani per interrompere il loro digiuno quotidiano durante il mese del Ramadan. Questo mese è il nono all’interno dell’anno islamico, ma cade, secondo il nostro calendario, in date sempre diverse. Durante questo periodo, che quest’anno va dal 27 maggio al 24 giugno, dall’alba al tramonto i musulmani devono astenersi dal mangiare e dal bere. E proprio qui entra in gioco l’Iftar, durante il quale, sceso il sole, si rompe il digiuno, tradizionalmente con un dattero.

Venerdì sera, a Nembro, questo pasto si è trasformato in un momento conviviale in Piazza. Lunghi tavoli banditi sono stati disposti in fila; seduti, pronti a spezzare il digiuno, tanti musulmani ma anche molti nembresi non di fede islamica (tra cui il Sindaco Cancelli e vari consiglieri), che non si sono lasciati sfuggire l’occasione per conoscere meglio i propri concittadini e la loro religione.
Alle 21.13 in punto scatta la fine del digiuno. Vengono mangiati i datteri, e dopo la preghiera musulmana, circa dieci minuti dopo, tutti i cittadini si uniscono nel primo grande Iftar pubblico di Nembro.

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