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L'intervista

Scaglia: “A Bergamo uno dei 21 hub per l’innovazione voluti dal Ministero”

Stefano Scaglia, Presidente di Confindustria Bergamo, parla delle nuove sfide che attendono Bergamo.

Sinergia, unione, collaborazione, rete. Il nuovo presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia, scandisce questi termini con una frequenza costante nelle sue prime dichiarazioni. E annuncia che “stiamo cercando di portare a Bergamo uno degli hub dell’innovazione che il Ministero dello Sviluppo ha lanciato il mese scorso”.

Ed è qui che bisogna fare un passo indietro. E capire a cosa punta il neo presidente di Confindustria e tutti gli industriali di Bergamo. Un anno fa, il Ministro dello Sviluppo Carlo Calenda proprio all’assemblea di Confindustria lanciò la proposta di creare hub per l’innovazione.
Il senatore Alberto Bombassei, in prima fila, sorride e colse al volo quella proposta. Che Bombassei e Calenda si conoscano bene e si capiscano al volo non è una novità: Calenda era in Ferrari nel 1998 e in Confindustria nazionale ha ricoperto il ruolo di assistente del Presidente e poi direttore dell’area strategica e affari internazionali durante la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo. Ecco, bisogna partire da qui. Perché nell’economia, come nella vita e nel ballo, conta entrare a tempo nelle danze. Capirne il ritmo. Non deve stupire quindi l’annuncio di 3,5 milioni di euro che Bombassei ha donato a Confindustria Bergamo per creare un fondo per l’innovazione. Con quei denari Bergamo si candida a diventare uno dei 21 hub per l’innovazione a livello nazionale e Scaglia è pronto ad entrare in pista con i tempi giusti.

“Sarà un hub aperto a tutti, alle piccole come alle grandi imprese, dobbiamo mantenere la sinergia, fare squadra perché nessuno resti indietro”. Scaglia chiama in causa anche la Camera di commercio che sarà la cerniera con tutte le altre associazioni del mondo economico.

“Sì, il fondo Bombassei risponde perfettamente al “network nazionale industria 4.0” lanciato il mese scorso dal Ministero dello sviluppo economico a supporto della trasformazione digitale delle imprese – puntualizza Scaglia -. Stiamo vivendo una fase che subentra dopo la crisi, che se posso dire è ancora più difficile. Se da una parte abbiamo imprese che sono nel circolo virtuoso dell’innovazione e dell’internazionalizzazione, c’è il rischio che ci sia un digital divide, una frattura rispetto ad altre azione che rischiano di restare indietro. Dobbiamo lavorare perché questo non accada, dobbiamo lavorare perché tutte le imprese possano continuare a progredire insieme, sia le grandi sia le piccole imprese perché il territorio mantenga così una sua coesione. Per questo daremo priorità a sistemi di strategie del territorio, a temi di infrastrutture, di innovazione e di education. Cercheremo di confrontarci con i nostri associati e ai nuovi che arriveranno, siamo pronti ad ascoltarli”.

Come va affrontato il tema dell’innovazione?
“Il tema dell’innovazione va affrontato guardando tutto quello che abbiamo sviluppato finora sul territorio, guardando tutti gli attori, e cercando di comunicare in maniera chiare alle imprese quelle che sono le Mission di ciascuno di queste associazioni. Sono temi su cui penso di avere una certa conoscenza avendo seguito questo tema come vicepresidente di Carlo Mazzoleni”.

Ci sono ancora carenze nelle infrastrutture bergamasche per uno sviluppo dell’industria? Quali?
“Lo scalo merci è una delle priorità. Poi ci sono le infrastrutture e penso alle nostri valli che hanno ancora bisogno di vie di comunicazione. Ci sono i progetti e bisogna spingerli perché vengano realizzati. Infine c’è il tema della banda larga dove puntiamo molto”.

Bergamo pensa di accogliere un hub di quelli annunciati dal ministro Calenda lo scorso anno?
“Sì, stiamo lavorando a questo”.

Ma avete già gli spazi?
“Saranno nella nuova sede di Confindustria Bergamo al Kilometro rosso, a breve dovremmo avere i permessi per costruire e quindi partire con i lavori”.

A livello occupazionale che cosa manca?
“Credo che la sfida importante sia quella dell’inclusione. Così come le aziende fanno rete, così anche per i nostri lavoratori è necessario aggiornarsi per essere competitivi. Penso anche a coloro che sono usciti da altri settori, come l’edilizia, e che ora devono sviluppare nuove competenze”.

Che augurio fa alla sua squadra?
“Di divertirsi”.

Lei come si diverte?
“Stando con gli amici”.

Rimane aperta la partita del direttore?
“Non vogliamo farci prendere dall’ansia. Seguiremo un processo per la selezione. Naturalmente resta un tema prioritario”.

Che cosa vi chiedono i vostri associati?
“I nostri associati ci chiedono una Confindustria che esprima i loro valori, le loro esigenze e le loro sfide. Confindustria Bergamo ha una serie di valori condivisi che vanno conservati e tramandati”.

Che cosa si aspetta per i prossimi 4 anni?
“Sono un uomo che vede ottimismo nel cambiamento. Io sono positivo verso i cambiamenti e questa è una sfida appassionante”.

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