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La protesta

Non bombe carta, ma fiaccole dimostrative agli ambulatori dove si fanno le vaccinazioni

I carabinieri e la Digos di Bergamo hanno verificato che non erano bombe carta rudimentali, come scritto dall'assessore regionale Giulio Gallera, quelle rirovate negli ambulatori di Sant'Omobono Terme e Ponte San Pietro

I carabinieri e  la Digos di Bergamo hanno verificato che non erano bombe carta rudimentali (leggi), come scritto dall’assessore regionale Giulio Gallera, quelle rirovate negli ambulatori di Sant’Omobono Terme e Ponte San Pietro giovedì mattina insieme a manifesti e volantini contro la legge sui vaccini e contro il ministro Beatrice Lorenzin. Si tratta invece di resti bruciati di fiaccole dimostrative:  grosse “torce antivento”, poggiate su basi di polistirolo e fissate con dei chiodi. Quando il fusto in legno e l’olio all’interno sono bruciati, sono rimasti i resti sul terreno con una manciata di chiodi.

Quello del Mab, Movimento Avanguardia Bergamo, resta comunque un atto intimidatorio contro quattro presidi sanitari (volantini sono stati trovati anche ad Albino e Calusco) in cui vengono somministrate le vaccinazioni. Il gruppo neonazistaè lo stesso responsabile delle minacce al giornalista di Repubblica, Paolo Berizzi e del  manifesto contro Bergamonews (leggi).

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