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La kermesse

Ritirato il divieto: la Giornata dell’orgoglio antirazzista sul prato di Pontida

Da Eugenio Bennato a Tonino Carotone passando per i 99 Posse, la Caravan Orkestar, Tommy delle PornoRiviste, i bergamaschi Cornoltis e molti altri ancora. Sono numerosi gli artisti e le band che saliranno sul palco della giornata dell'orgoglio antirazzista, migrante e meridionale in programma sabato 22 aprile a Pontida.

Dopo un teso tira e molla (LEGGI QUI), nel pomeriggio di giovedì 20 aprile il gruppo “Insurgencia” ha annunciato la propria presenza sul pratone di Pontida sabato 22.

“La nostra voglia di libertà è stata più forte dei capricci della Lega – hanno scritto sul proprio profilo Facebook – Da quando è stata diffusa la notizia dell’assurdo divieto imposto al Festival Antirazzista del 22 aprile è partito un incessante tamtam popolare che ha chiesto a gran voce il rispetto della libertà di espressione dei tantissimi che da settimane lavorano alla riuscita di questa giornata storica. Gli artisti, i musicisti, gli scrittori coinvolti hanno prodotto tantissimi appelli pubblici per chiedere una cosa semplice e fondamentale: non censurare un evento senza precedenti, un evento gratuito e pubblico, che ha coinvolto decine e decine di artisti, narratori, scrittori, musicisti, cantanti, realtà di base.
Oggi (giovedì 20 aprile ndr) , dopo le continue pressioni, la notizia è ufficiale: IL DIVIETO E’ STATO RITIRATO.
Il FESTIVAL ANTIRAZZISTA si terrà!
Ora dobbiamo inondare Pontida di gente, musica, colori, cultura. Hanno provato a fermarci, ma non ci sono riusciti!”.

Da Eugenio Bennato a Tonino Carotone passando per i 99 Posse, la Caravan Orkestar, Tommy delle PornoRiviste, i bergamaschi Cornoltis e molti altri ancora. Sono numerosi gli artisti e le band che saliranno sul palco della giornata dell’orgoglio antirazzista, migrante e meridionale in programma sabato 22 aprile a Pontida.

La maratona musicale, che prenderà il via a partire dalle 14 e proseguirà sino al tramonto, vedrà esibirsi anche M’Barka Ben Taleb, Djarah Akan, Ciccio Merolla, Valerio Jovine, Nto’, Joe Petrosino, The wet dogs, ‘O Rom, Dope One, Tommaso Primo, Assurd, Oyoshe, Junior Sprea, Signor K, Aldolà Chivalà, Daniele Sepe, Massimo De Vita, Pepp Oh, Andrea Tartaglia e Kento+Mad Simon.

La kermesse, promossa dal centro sociale napoletano Insurgencia e dagli attivisti di Agire nella crisi, vede l’adesione di numerose realtà politiche, sociali e culturali sparse per tutta Italia. Nelle scorse settimane, infatti, sono nati comitati promotori a Bergamo, Milano, Venezia, Padova, Vicenza, Parma, Alessandria, Trento, Ancona, Jesi, Senigallia oltre a quelli di Napoli e della altre città della Campania come Caserta e Benevento.

Il festival fa seguito alla visita del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini nel capoluogo campano lo scorso marzo. Gli organizzatori evidenziano: “Il 22 aprile abbiamo scelto di dare vita a una grande festa: la festa di chi è orgoglioso e fiero di essere meridionale e di chi, in tutta Italia, da sempre crede nelle idee dell’accoglienza e della solidarietà verso chi è costretto a lasciare la propria terra” (per leggere l’appello clicca qui).

Accanto alle associazioni antirazziste, ai centri sociali e alle associazioni impegnate contro le discriminazioni razziali e di genere, si è mobilitato il mondo della cultura. Un gruppo di scrittori ha lanciato l’appello “Scrittori terroni uniti – C’è del popolo in questo paese” dandosi appuntamento a Pontida. Tra i primi firmatari che hanno annunciato la loro partecipazione e sostegno alla manifestazione ci sono gli scrittori napoletani Maurizio De Giovanni, autore de “I bastardi di Pizzofalcone”, e Luca Delgado, il regista e autore Geatano Di Vaio, Pino Imperatore autore tra gli altri di “Benvenuti in casa Esposito”, il regista e drammaturgo Giovanni Meola, l’attore teatrale Claudio Finelli responsabile cultura dell’Arci Gay napoletana.
Nell’appello si legge: “C’è del popolo in questo Paese. Un popolo che non ha bisogno di una carta d’identità per riconoscersi come appartenente alla stessa comunità. Un popolo che non ha bisogno di una competizione sportiva per individuare un nemico comune. Un popolo che dice no alla Tav, no a Trump e a Salvini, no alla Tap, no a Grandi Navi Venezia, no a quella globalizzazione che genera differenze e incentiva inimicizie e che ha costruito muri anziché abbatterli come avrebbe potuto e dovuto”.

“A Pontida 30 anni fa si è piantato il seme del razzismo e ed è lì che si dovrà andare per eliminarlo, per azzerare gli orologi e cominciare a ricalcolare un nuovo tempo, per Pontida e per il Paese” – proseguono gli scrittori che invitano a partecipare alla manifestazione del 22 aprile.

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