Dopo Fabiano Antoniani, il 39enne milanese noto come Dj Fabo, un altro cittadino italiano ha scelto la strada del suicidio assistito in Svizzera: si tratta di Davide Trentini, 52enne toscano malato di sclerosi multipla e morto venerdì 14 aprile in una clinica svizzera dove era stato accompagnato da Mina Welby per ottenere l’eutanasia.
Trentini aveva scoperto di avere la sclerosi multipla nel 1993 e giovedì ha deciso di oltrepassare i confini nazionali per mettere fine alle proprie sofferenze: in eredità ha lasciato una lunga lettera in cui spiega la sua scelta e si augura che “l’Italia diventi un Paese più civile, facendo finalmente una legge che permetta di porre fine a sofferenze enormi, senza fine, senza rimedio, a casa proprio, vicino ai propri cari, senza dover andare all’estero, con tutte le difficoltà del caso, senza spese eccessive”.
Dalla lettera emerge tutta la disperazione del 52enne toscano: “Non ce la faccio proprio più senza nessuna prospettiva. Ogni giorno sto sicuramente peggio del giorno prima, e dopo una lunghissima rifllessione ho deciso di andare in Svizzera per il suicidio assistito. Devo ringraziare enormemente l’Associazione Luca Coscioni, che ha fatto una raccolta fondi per aiutarmi nella spesa, e soprattutto Marco Cappato, sempre pronto ad aiutarmi anche dal punto di vista umano”.
Un altro auspicio espresso è quello della legalizzazione “o almeno all’uso terapeutico della marijuana. Io sono, abitando in Toscana, tra i pochi in Italia a ricevere puntualmente le mie cartine di marijuana tramite l’Asl, con ricetta del medico, e conosco molto bene i suoi benefici”.
Dopo il caso di Dj Fabo Bergamonews aveva chiesto un parere a Giuseppe Remuzzi (LEGGI QUI), direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e tra i 200 scienziati più influenti al mondo: ecco cosa ci aveva detto.
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