“Arcigay Bergamo Cives è molto preoccupata per quanto successo all’istituto Secco Suardo, dove il giornalino studentesco ha diffuso articoli omofobici, contro l’uso del preservativo e contenenti altri temi dove la disinformazione regna sovrana”. Dopo la notizia pubblicata da Bergamonews sulla denuncia dell’Unione degli Studenti Bergamo per alcuni articoli pubblicati sul giornalino del Liceo delle Scienze Umane di via Angelo Maj (LEGGI QUI), arriva la dura condanna della comunità gay bergamasca.
“Com’è possibile che gli articoli siano stati pubblicati senza che sia stato implementato alcun controllo preliminare?”, si chiede l’Arcigay. “Abbiamo avuto informazione che il controllo dovrebbe avere due livelli: il direttore del giornalino e la vicepreside. Vista la gravità della notizia ci viene automatico chiederci se il controllo sia venuto meno o se nonostante il contenuto degli articoli sia stata data l’autorizzazione”.
A destare perplessità nell’organizzazione sono anche le dichiarazioni del Preside Luciano Mastrorocco, secondo le quali il giornalino scolastico “privilegia l’assoluta libertà degli studenti partendo dal presupposto che non esistono primazie di pensiero”: “Come associazione che dei diritti di una minoranza ha il suo motivo di esistenza riteniamo che questo sistema di valutazione possa portare a derive molto pericolose – commenta il Comitato – per lo stesso motivo per cui l’argomentazione del Signor Preside è la stessa usata dai negazionisti dell’olocausto e da chi inneggia alla discriminazione. La scuola è luogo di diffusione della conoscenza e dei diritti civili, non il luogo in cui diffondere disinformazione”.
Infine: “La richiesta formale di un incontro con il preside per capire quale sia realmente il suo posizionamento sulle tematiche affrontate dagli articoli ed un confronto sulle possibili implementazioni di politiche di controllo. Arcigay Bergamo Cives è sempre in prima linea nella lotta ad ogni forma di discriminazione e auspica nel Liceo Secco Suardo una proficua collaborazione per il perseguimento dello stesso obiettivo”.
Dura anche la reazione dell’associazione Bergamo contro l’omofobia, che sulla propria pagina Facebook scrive: “È giusto fare propaganda contro le minoranze a scuola, un ambiente che dovrebbe essere inclusivo, luogo fertile di crescita e casa sicura durante il processo formativo? Non è la prima volta che il liceo Paolina Secco Suardo è vittima dell’omofobia di pochi estesa forzatamente ai più. Già qualche mese fa gli studenti erano stati portati ad assistere a una conferenza contro aborto, fecondazione assistita e omosessualità, senza la possibilità di assistere a un contraddittorio”. E ancora: “Non vediamo l’ora di incontrare i ragazzi in autogestione per il terzo anno di fila, per offrire loro un contraddittorio e un punto di vista aperto al dibattito e al dialogo, che evita di dare del malato contro natura al prossimo”.
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